Focus dell’accordo su Transizione 4.0: automazione, simulazione, digital twin, cloud computing, industrial edge, data analytics e intelligenza artificiale. Con 300 aziende e oltre 500 partecipanti, la collaborazione tra Siemens e Confindustria iniziata nel 2018 continua a promuovere la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere: il DEX (Digital Enterprise Experience Center) di Piacenza sarà ancora la sede delle attività di formazione in presenza e online, insieme alla rete dei DIH (Digital Innovation Hub) di Confindustria.
Siemens Digital Industries Italia e Confindustria hanno rinnovato lo scorso 19 luglio 2021 l’accordo “Smart Factory Siemens – 100 Giornate Evolution”: nuova linfa ad una collaborazione iniziata nel 2018 che ha al centro la trasformazione digitale delle imprese e che dura fino a tutto il 2022. L’intesa è stata siglata da Siemens Digital Industries Italia e Confindustria, presso il DEX (Digital Enterprise Experience Center) di Piacenza alla presenza di Giuliano Busetto (Head of Digital Industries di Siemens SpA), Francesca Mariotti (direttore generale di Confindustria), Maurizio Marchesini (vice presidente di Confindustria per le Filiere e Medie Imprese) e Gianluigi Viscardi (responsabile del Coordinamento Nazionale dei DIH di Confindustria).
Il nuovo accordo punta sulla condivisione di casi concreti di applicazione delle tecnologie digitali per l’industria manifatturiera e percorsi di formazione personalizzati in grado di rispondere alle esigenze specifiche delle aziende, con focus su automazione, simulazione, digital twin, cloud e edge computing, data analytics, intelligenza artificiale e altre tecnologie abilitanti alla trasformazione digitale delle imprese. In particolare, Siemens offrirà alle imprese di Confindustria e ai DIH la possibilità di organizzare 100 giornate dedicate alla conoscenza dei vantaggi della digitalizzazione per le imprese manifatturiere interessate ad approfondire e investire nelle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0. A seguito di assessment sulla loro maturità digitale – coordinati e svolti nei DIH di Confindustria dislocati sul tutto il territorio Italiano – le imprese verranno poi indirizzate e accreditate presso il DEX, centro di eccellenza e modello di Smart Factory, dove avranno l’opportunità di aggiornarsi rispetto alle innovazioni tecnologiche, di acquisire il background tecnico culturale indispensabile per attuare il proprio rinnovamento e soprattutto dove potranno testare e conoscere le tecnologie di controllo, di progettazione e di simulazione digitale applicate alle macchine automatiche, macchine utensili, stazioni con robot e isole industrial software, oggetto del Piano Transizione 4.0. Per rispondere adeguatamente alla situazione emergenziale causata dalla pandemia i servizi di formazione saranno erogati sia in presenza sia online e l’accesso ai contenuti tecnologici, aggiornati e sviluppati nel corso degli ultimi due anni, sarà possibile anche a distanza attraverso webinar e livemeeting.
«Sono state quasi 300 le aziende e oltre 500 i partecipanti che abbiamo raggiunto a seguito della firma del primo accordo nel luglio 2018», ha affermato Busetto a margine della firma dell’accordo. «La rinnovata collaborazione conferma il nostro ruolo di pionieri e partner nella trasformazione digitale delle imprese italiane, oltre che il nostro impegno e dedizione nella formazione e nell’aggiornamento delle necessarie competenze a disposizione delle imprese che decidono di affrontare questo percorso innovativo. L’accordo inoltre rappresenta un ulteriore riconoscimento per il nostro rinnovato DEX, una Smart Factory che mostra con applicazioni e tecnologie operanti, il percorso verso la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere italiane. Attraverso la digitalizzazione le imprese diventano più competitive, con la riduzione del time to market, con un aumento della flessibilità produttiva, efficienza e soprattutto sostenibilità, garantita dall’uso sistematico di tecnologie digitali come motore dello sviluppo e della crescita».
«Credo che visitare luoghi come il DEX e vedere come le tecnologie digitali possano essere integrate nei processi produttivi sia il meccanismo più veloce ed efficace – ha commentato Marchesini – per contaminare le imprese e indurre un “effetto emulazione” soprattutto nelle tante PMI che ancora non hanno considerato investimenti 4.0. Da questo punto di vista c’è ancora molto lavoro da fare e abbiamo l’opportunità di accompagnare i processi di trasformazione digitale con le misure del Piano Transizione 4.0. Sono misure senz’altro valide, ma che possono essere ulteriormente migliorate per superare i problemi di tante PMI. Proprio in questo senso abbiamo proposto di introdurre la possibilità della cessione del credito d’imposta sui beni strumentali 4.0. Questa idea, accettata dal Governo, è stata bloccata prima dalla ragioneria dello Stato e poi da Eurostat. Noi manteniamo la convinzione della bontà ed urgenza del provvedimento e continueremo ad approfondire e cercare soluzioni che permettano in particolare alle PMI della filiera di accedere ai fondi».
«Il rinnovo di questo accordo oggi è molto importante per i DIH della rete Confindustria – ha sottolineato Viscardi – e insieme a Siemens vogliamo proseguire il lavoro avviato negli anni scorsi e affrontare la fase più difficile, cioè passare dalla sensibilizzazione delle imprese alla realizzazione dei progetti di trasformazione 4.0. I DIH sono pronti ad affrontare questa sfida. Negli ultimi mesi, nonostante le difficoltà, i DIH hanno proseguito la loro attività di sensibilizzazione delle imprese: parliamo di oltre 25.000 imprese raggiunte in questi anni con workshop, incontri one to one e visite studio nei centri tecnologici più avanzati, tra cui il DEX. Il nostro obiettivo adesso è concretizzare i loro progetti».
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