Nata a Milano nel 1914 con Agnelli, Necchi e Olivetti tra i fondatori, oggi conta 34 associazioni e mille aziende associate.
Anima Confindustria festeggia 110 anni lunedì 9 dicembre 2024 con una cena di gala presso il Museo Alfa Romeo di Arese (MI).
110 anni di tutela e promozione
Nata nel 1914 da un gruppo di industriali guidati da Camillo Olivetti, Anima ha iniziato il suo viaggio con l’obiettivo di tutelare e promuovere l’industria meccanica italiana. Tra i soci fondatori, oltre a Olivetti: Agnelli, Braibanti, Breda, Marelli, Macchi, Necchi, Olivetti, Riva, Salmoiraghi, Tosi.
Nel 1921, Anima ha contribuito alla nascita di UNI, l’Ente Nazionale di Normazione, per colmare il vuoto normativo del settore manifatturiero e contribuire allo sviluppo delle imprese dell’industria italiana, in particolare della meccanica.
Dopo la guerra, nel 1945, l’associazione viene rifondata con 53 aziende; cresce rapidamente nei decenni successivi, fino a trasformarsi in Federazione nel 1988. In questi anni avviene una crescente diversificazione interna, con la nascita di nuove strutture come Asa, società di servizi di Anima, e Icim (oggi ICIM Group), ente di certificazione, per accompagnare le aziende in un percorso di crescita.
In risposta alle sfide per l’economia italiana
Nel corso degli anni, Anima ha saputo adattarsi alle mutevoli sfide e alle crescenti esigenze del mercato, ampliando la sua portata fino a diventare la federazione di riferimento per 34 associazioni in diversi settori: edilizia e infrastrutture, movimentazione e logistica, produzione alimentare, produzione di energia, produzione industriale, sicurezza e ambiente. Un comparto che rappresenta complessivamente 56 miliardi di euro di fatturato (dati Ufficio studi Anima 2023) e che dà lavoro a oltre 221.000 persone.
Il presidente di Anima Confindustria, Pietro Almici, ha dichiarato: «Per me è un onore ricoprire la carica di presidente durante questo importante traguardo, in quella che è una delle più longeve associazioni del mondo confindustriale. La meccanica è un settore fondamentale per l’economia italiana, oggi come 110 anni fa. Dalle 53 aziende della rifondazione post-guerra, oggi possiamo affermare con onore di contare oltre mille aziende associate, molte delle quali rappresentano eccellenze del proprio settore. Un ringraziamento particolare a tutti i presidenti che mi hanno preceduto, che con il loro impegno hanno permesso alla federazione di consolidarsi e crescere, incrementando negli anni i rapporti con enti e istituzioni a livello nazionale ed europeo».
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