Economia

Assunzioni in Italia: servizi e industria i settori trainanti

A maggio 2024 in aumento le assunzioni in Italia nei servizi e nell’industria. Boom di richieste dal settore meccatronico, metallurgico e agroalimentare. Ma il calo demografico, la disoccupazione e la mancanza di formazione adeguata non aiutano. Formare i giovani, rendere le imprese più attrattive può essere una risposta.

Un segnale positivo per l’economia italiana arriva dalle imprese che nel mese di maggio 2024 hanno siglato circa 500 mila i contratti di assunzioni segnando un incremento del 6% rispetto ai dati registrati nello stesso dello scorso anno. In pole position oltre al settore industriale, anche i servizi, con il Mezzogiorno che vanta il numero di assunzioni più elevato.

Più opportunità lavorative nel settore meccatronico, metallurgico e agroalimentare

Dati che fanno ben sperare anche per il trimestre maggio-luglio in cui si attende un incremento delle assunzioni di oltre il 2% rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare, il comparto manifatturiero ha ricercato a maggio oltre 80.000 posti di lavoro, che saliranno nel trimestre a oltre 260.000. In questo contesto a offrire maggiori opportunità lavorative sono le aziende che operano nel settore meccatronico, seguite da quelle del settore metallurgico e dell’agroalimentare.

Mondo del lavoro tra sfide e opportunità

Le prospettive di crescita nel nostro Paese sono cautamente positive ma non bisogna dimenticare che il mondo del lavoro è fatto di sfide continue e opportunità da saper cogliere. Le prime sono sempre più difficili e per essere affrontate richiedono determinazione e scelte strategiche che tengano conto con attenzione del futuro. Vi sono per esempio dei fenomeni che influiscono sull’offerta di lavoro quali:

  • il calo demografico
  • l’inadeguatezza del sistema formativo che non riesce a colmare il divario tra le richieste di figure specializzate del mercato e i cambiamenti tecnologici in atto
  • la presenza femminile nel mondo del lavoro ancora tra le più basse d’Europa.

Calo demografico

Questi fattori, soprattutto in futuro, potrebbero creare notevoli difficoltà alle imprese che fanno fin da ora un’enorme fatica a trovare i profili necessari per la loro attività e il loro sviluppo. In particolare, il calo demografico è da tenere in massima considerazione: negli ultimi 10 anni la popolazione in età lavorativa si è ridotta di 1,6 milioni.

Italia maglia nera per inattività e lavoro femminile

L’Italia è uno dei Paesi della Comunità Europea con il più alto tasso di inattività e a ciò si aggiunge un altro dato poco edificante ovvero la bassa presenza delle donne nel mondo del lavoro. Se poi si parla di formazione di figure professionali adeguate allo sviluppo in atto purtroppo ci sono ancora delle carenze nel sistema scolastico, anche se si sono intraprese alcune strade interessanti come, per esempio, quella degli ITS per il mondo della meccanica. È sempre più necessario che scuola e impresa dialoghino e attuino iniziative coordinate per favorire una formazione adeguata ai tempi attuali e futuri.

Attrarre e trattenere i giovani nelle imprese

Altro fattore critico è rappresentato dalla difficoltà sempre più frequente nelle imprese di attrarre e soprattutto di trattenere i giovani lavoratori. Le organizzazioni aziendali di stampo tradizionale, troppo rigide, non sono bene accette dai giovani. Per attrarli e soprattutto trattenerli sono necessarie azioni diverse rispetto al passato come la partecipazione più stretta alla visione aziendale, una maggiore flessibilità con l’utilizzo dello smart working, l’attuazione di un piano di formazione all’interno dell’azienda.

 

di Ezio Zibetti