Grazie alla combinazione delle unità Suhner con cambio automatico dell’utensile e un robot antropomorfo diventa possibile eseguire su lamiere in acciaio bonificato qualsiasi lavorazione in maniera non presidiata.
L’industria della carpenteria pesante è un mondo che solitamente lascia poco spazio a lavori di grande precisione o per i quali sono necessari macchinari all’avanguardia. Ciò che incide sul valore del prodotto finito è soprattutto il materiale: pertanto, il costo delle lavorazioni eseguite non può essere frutto di investimenti troppo onerosi, poiché si corre il rischio di ammortizzare la spesa in tempi troppo lunghi. È quindi sempre molto difficile trovare il giusto compromesso tra innovazione e mantenimento dei costi nonostante il mercato imponga uno sviluppo continuo, soprattutto per vincere una concorrenza che in questo settore è ormai capillare. Potrebbe essere difficile, detto ciò, pensare di creare il giusto connubio tra lavorazioni pesanti di carpenteria e automazione di precisione. Fortunatamente però questo è possibile, grazie alla combinazione delle unità Suhner con cambio automatico dell’utensile e robot antropomorfo. Quando vi è la necessità di eseguire numerose e differenti operazioni su lamiere di dimensioni elevate, e si ha oltretutto poco tempo, è impensabile utilizzare il classico trapano magnetico. Oltre a essere necessario l’utilizzo di un operatore, si è limitati dalla capacità del trapano stesso, soprattutto se si devono eseguire delle filettature. Se poi la lamiera necessita anche di lavorazioni di fresatura, ecco che la necessità di cambiare metodo di lavoro diventa obbligatoria. L’idea sarebbe quella di utilizzare un’unità operatrice a CN con cambio utensile automatico e applicarla a un robot antropomorfo, in modo da potere eseguire qualsiasi operazione e senza bisogno di alcun presidio. Ma se le forature arrivano fino a un diametro di 40 millimetri e il materiale è un acciaio bonificato? La maggior parte dei costruttori di robot sconsiglia l’esecuzione di lavorazioni troppo onerose con l’ausilio di un antropomorfo, poiché il polso risentirebbe di tutto il carico della lavorazione e potrebbe, nel tempo, andare incontro a usura prematura. Occorre quindi studiare un sistema coadiuvante.
Per lavorare lamiere in acciaio bonificato
In questa applicazione, un’unità MAX40CO ISO40 con slitta UA40 CNC 160 è stata montata su un robot Motoman Yaskawa per eseguire lavorazioni di foratura, maschiatura e fresatura su lamiere in acciaio bonificato. Per fare sì che il robot non risentisse dello sforzo di lavorazione, è stato applicato un magnete alla slitta. Dopo che il robot ha posizionato l’unità nella giusta posizione, il magnete si appoggia alla lamiera e viene attivato. In questo modo tutta la spinta generata dall’asportazione grava sul magnete, mentre il robot rimane in posizione solo come supporto. Il sistema di cambio utensile automatico integrato sull’unità consente di lavorare in maniera non presidiata. Il robot esegue l’operazione di cambio portando l’unità a una rastrelliera portautensili che consente di eseguire fino a dieci diverse lavorazioni senza l’ausilio dell’operatore. Grazie al doppio motore brushless e alla rigidità della struttura è possibile eseguire maschiatura rigida senza problemi. La stessa applicazione trova il suo impiego anche nel caso in cui ci siano lamiere di grossi spessori. Anche in questo caso, le lavorazioni manuali creano un gran dispendio di tempo e di utilizzo di personale che potrebbe essere impiegato in altri lavori. Applicando il gruppo con magnete alla lamiera è possibile impostare lavorazioni di foratura con lo scarico del truciolo in maniera non presidiata. In alternativa al robot, in caso di forature più piccole è possibile prevedere una struttura su ruote trasportabile sia manualmente, per piccoli spostamenti, sia con carroponte per movimentazioni più grandi.
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