Balluff italia festeggia i 20 anni di attività come filiale, in un momento di grande crescita e rinnovamento, ben rappresentato dalla nuova e ampia sede.
di Edoardo Oldrati
Un anniversario può essere anche un’occasione per festeggiare i traguardi raggiunti e ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per ottenere quei risultati. Anche in questa prospettiva può essere letto l’evento organizzato da Balluff Italia presso la sua nuova sede di Venaria Reale (TO) e dedicato ai 20 anni della filiale italiana del costruttore tedesco di componenti, sistemi e soluzioni per automazione.
«Celebriamo vent’anni di Balluff Italia, che in realtà sono 21», ha esordito con un sorriso Sergio Paganelli, Regional Vice President Southern Europe e CEO di Balluff Italia (nella foto in alto, al centro). «E se guardiamo invece all’inizio della presenza di Balluff in Italia dobbiamo andare ancora più indietro a quasi cinquant’anni fa, quand’è iniziata la collaborazione con l’allora distributore italiano». In questi anni di presenza, l’azienda è cresciuta molto in Italia arrivando a raggiungere risultati importanti. «L’Italia – ha proseguito Paganelli – è il primo Paese d’esportazione in Europa per Balluff e il quarto al mondo (Germania compresa). Per evidenziare l’importanza del nostro mercato, credo sia utile pensare che l’Italia vale l’1,5% del PIL mondiale, mentre sul fatturato mondiale di Balluff vale il 6,5%. Il successo di un’azienda arriva grazie a questo sforzo condiviso e quindi voglio ringraziare tutte le persone che negli anni hanno lavorato per questo risultato». Se però oggi Balluff Italia sta attraversando un momento molto positivo, non va sottaciuto che ci sono stati anche momenti non facili. «Il momento più complicato – ci ha confidato Paganelli – è stato sicuramente il passaggio della grande crisi 2008-2010: viverlo come filiale non è stato semplice, perché ha significato prendere decisioni in modo da non distruggere quello che avevamo realizzato negli anni precedenti e nello stesso momento far sì che i conti quadrassero senza richiedere interventi dalla casa madre. Oggi l’azienda sta investendo molto, infatti stiamo lavorando per costruire una nuova Balluff che sia adeguata ad affrontare i temi della digitalizzazione, dell’Industrial Internet of Things e dell’Industria 4.0».
La festa italiana è stata anche l’occasione per incontrare Michael Ungar, membro dell’Executive Board di Balluff (nella foto in alto, a destra), che ci ha confermato la grande importanza dell’Italia per il costruttore tedesco. «L’Italia – ha spiegato Ungar – è un’area molto importante per la costruzione di macchine industriali e anche questo l’ha resa il secondo più grande mercato nazionale in Europa per Bal luff, a grande distanza dalle altre nazioni». Gli ottimi risultati raggiunti a livello globale da Balluff, un fatturato da 500 milioni di euro che è anche raddoppiato negli ultimi 5 anni, sembrano destinati a confermarsi anche nel 2019. «Il nostro portfolio di sensori e software – ha concluso il rappresentante dell’Executive Board di Balluff – ha il potenziale per crescere ulteriormente anche in altri settori come il packaging, il food&beverage e la mobility. Siamo infatti convinti che l’automazione sarà necessaria sempre di più in futuro: abbiamo la potenzialità per crescere molto, eventualmente anche in modo anticiclico rispetto all’economia globale».
Un ponte tra Italia e Germania
L’attività della filiale italiana ha portato benefici a tutto il comparto dei costruttori di macchine utensili italiani che, come ha ricordato Marco Rosati di Ucimu – Sistemi per Produrre, hanno potuto ottenere grandi risultati di export grazie alla tecnologia Balluff. Essendo la filiale italiana di un’azienda tedesca, Balluff Italia rappresenta infatti una dimostrazione evidente dell’importanza delle relazioni industriali e commerciali tra i due Paesi. «Quello tra Italia e Germania – ha spiegato Jörg Buck, Consigliere Delegato della Camera di Commercio italo-germanica (nella foto in alto, a sinistra) – è un legame forte e che risale a molto lontano. I nostri due Paesi sono infatti due colossi industriali in Europa e questa relazione è molto forte, pensiamo solo che l’anno scorso abbiamo registrato scambi per circa 121 miliardi di euro fra i due Paesi. Balluff ha un ruolo fondamentale in questo scambio e lo dimostra anche il suo impegno sul tema della formazione professionale con attività di successo come Welcome to Automation, il concorso riservato agli studenti per la diffusione della cultura dell’automazione».
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