Dal Cisco Cybersecurity Readiness Index 2023, in Italia solo il 7% delle aziende è in grado di difendersi dalle minacce informatiche.
Soltanto il 7% delle aziende italiane ritiene di essere in grado di difendersi da un attacco informatico, mentre a livello globale la percentuale sale del 15%. Sono questi i primi dati che emergono dal Cybersecurity Readiness Index 2023, un dettagliato rapporto realizzato per la prima volta da Cisco per misurare la preparazione e la resilienza delle aziende nei confronti della criminalità informatica.
Per realizzare il Cisco Cybersecurity Readiness Index sono stati presi come criteri di misurazione 5 pillar, che costituiscono la principale linea di difesa di un’azienda: Identità, Dispositivi, Sicurezza della rete, Carichi di lavoro applicativi, Dati: ciascuno comprende a sua volta ben 19 diverse soluzioni.
L’indagine è stata condotta su un campione di 6700 professionisti da 27 Paesi fra cui l’Italia, che operano nell’ambito della cybersecurity: a ognuno è stato chiesto di indicare quali soluzioni sono state finora adottate e il loro attuale status. Al termine dell’indagine, le aziende sono state classificate in quattro gradi di preparazione: Principiante, Formativo, Progressivo, Maturo.
I risultati del Cisco Cybersecurity Readiness Index 2023
In Italia solo il 7% delle aziende è nella fase Matura mentre l’8% si trova ancora in quella Principiante e il 61% in quella Formativa: una preparazione in materia di cybersecurity molto inferiore alla media. A livello globale invece, le aziende in uno stadio Maturo sono il 15%.
Il 75% degli intervistati si aspetta inoltre nei prossimi 12-24 mesi un’interruzione della propria attività a causa di un attacco informatico, mentre il 31% ha dichiarato di averne subito uno nel corso dell’ultimo anno.
Essere impreparati, infine, può costare caro: il 25% delle aziende colpite ha dovuto spendere almeno 500.000 dollari per riprendere il controllo della propria attività. Per questo l’87% degli intervistati prevede di aumentare il proprio budget per la sicurezza di almeno il 10% nei prossimi 12 mesi.
«L’errore più grande da parte delle aziende – ha dichiarato Jeetu Patel, executive vice president e general manager of security & collaboration in Cisco – è quello di difendersi dagli attacchi informatici utilizzando un mix di strumenti. Occorre invece considerare piattaforme integrate, grazie alle quali le aziende possono raggiungere un grado di resilienza sufficiente colmando allo stesso tempo il loro gap di preparazione nei confronti della cybersecurity».
I risultati dello studio nei 5 pilastri della cybersecurity
Dallo studio si possono estrapolare i risultati all’interno dei 5 pilastri fondamentali della cybersecurity:
– Identità: è necessario fare progressi in questo ambito, poiché solo il 13% delle aziende è classificato come Maturo.
– Dispositivi: la percentuale più alta di aziende in fase Matura è del 20%.
– Sicurezza della rete: le aziende sono in ritardo su questo fronte, con il 72% degli intervistati che si trova nella fase Iniziale o Formativa.
– Carichi di lavoro applicativi: è l’area in cui le aziende sono meno preparate, con l’80% che si trova in fase Iniziale o Formativa.
– Dati: secondo posto per numero di aziende in fase Matura (14%).
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