Il 2016 dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si è dimostrato positivo. Seguendo questo trend, il 2017 si prepara a far segnare un’ulteriore crescita.
Il 2016 dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione si è dimostrato positivo. Seguendo questo trend, il 2017 si prepara a far segnare un’ulteriore crescita.
L’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione archivia il 2016 registrando un segno più per buona parte degli indicatori economici e si prepara a un 2017 di ulteriore crescita. Questo, in sintesi, lo scenario illustrato dal presidente Massimo Carboniero in occasione della conferenza stampa di fine anno di Ucimu-Sistemi per Produrre.
Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2016 la produzione è cresciuta a 5.480 milioni di euro, segnando un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Decisamente positivo l’andamento delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno cresciute a 2.205 milioni di euro, il 20,5% in più rispetto all’anno precedente. Arretra invece l’export che segna un -3,3%, fermandosi a 3.275 milioni di euro, complice la debolezza di alcuni dei principali mercati di sbocco dell’offerta italiana.
Secondo l’elaborazione Ucimu sui dati Istat, nei primi nove mesi dell’anno (ultima rilevazione disponibile), principali Paesi di destinazione del Made in Italy di settore sono risultati Germania 260 milioni (-1%), Stati Uniti 247 milioni (-9,1%), Cina 222 milioni (-9,7%), Francia 158 milioni (+23,6%), Polonia 90 milioni (+3,5%), Messico 76 milioni (+37,1%), Spagna 75 milioni (+8,5%), Turchia 64 milioni (-4,4%), Regno Unito 58 milioni (-33%), Russia 57 milioni (-60%). Buono l’andamento del consumo che, in virtù di un incremento del 10,1%, si attesta a 3.685 milioni di euro. Si tratta del terzo anno consecutivo di crescita a doppia cifra, a conferma della ripresa del mercato italiano che è tornato finalmente a investire in tecnologie di produzione.
Anche il 2017 sarà positivo per l’industria italiana di settore che, secondo le previsioni, vedrà un incremento per tutti i principali indicatori economici. La produzione salirà a 5.700 milioni di euro (+4%), avvicinandosi così al valore record di 6 miliardi di euro registrato nel 2008. Le esportazioni, attese in crescita dell’1,7%, si attesteranno a 3.330 milioni di euro. Proseguirà anche il trend positivo del consumo che salirà, del 6,9%, a 3.940 milioni di euro, trainando sia le consegne dei costruttori che raggiungeranno quota 2.370 milioni di euro (+7,5%) sia le importazioni, attese a 1.570 milioni (+6,1%).
Massimo Carboniero, presidente di Ucimu-Sistemi per Produrre, ha così commentato: «Il 2016 è stato un anno positivo per l’industria italiana della macchina utensile, che contribuisce al Pil nazionale per quasi 8 miliardi di euro considerando, oltre alla produzione di macchine, la produzione di parti, utensili e controlli numerici non conteggiati nelle macchine utensili italiane», continuando: «D’altra parte, con produzione e consumo in crescita, l’Italia si conferma interessante nel panorama internazionale, non soltanto per la competenza espressa dalle industrie di settore, ma anche per la vivacità della domanda tornata florida anche grazie a provvedimenti quali la nuova Legge Sabatini e il superammortamento».
«Ora, con il Piano Industria 4.0 inserito nella legge di bilancio 2017 già approvata – ha affermato Carboniero – il Governo ha dotato il nostro Paese di un programma di politica industriale articolato e completo. Conferma del superammortamento al 140%, introduzione dell’iperammortamento al 250%, rifinanziamento della nuova Legge Sabatini, incremento dal 25 al 50% delle detrazioni fiscali per l’attività di ricerca e sviluppo sono i pilastri sui quali si fonda il programma. Con questo piano le imprese italiane possono contare su una serie di misure volte a favorire il miglioramento della loro competitività, misure che potranno dare spinta ulteriore ai consumi di macchinari e tecnologie innovative per la digitalizzazione delle fabbriche».
«In particolare – ha proseguito il presidente – con la riconferma del superammortamento al 140% le imprese utilizzatrici di macchinari e sistemi di produzione possono contare su un incentivo per rinnovare e ampliare il parco macchine installato nei loro impianti, risultato da recenti indagini spesso obsoleto. L’iperammortamento al 250% è invece indirizzato a favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”. Il provvedimento infatti vuole stimolare l’introduzione e la diffusione di sistemi tra loro connessi all’interno della stessa fabbrica, oppure tra sistemi della fabbrica e altri sistemi a essa esterni».
«Sulla base di queste chiare ed evidenti differenze – ha concluso Carboniero – i costruttori di macchine utensili dovranno attivarsi per interpretare al meglio le esigenze, anche nuove, dei clienti prevedendo se necessario un upgrade delle tecnologie fornite affinché possano assicurare interconnettività. Una grande sfida, questa – ha concluso il Carboniero – ma che i costruttori italiani sapranno cogliere anche perché buona parte delle macchine utensili sono già predisposte per essere dotate di sistemi digitali».
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