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Export meccanica 2024: primi gli USA, calo Germania, sale Medio Oriente

Dai dati Anima Confindustria leggera crescita dell’export italiano (+1,6%), spinta da nuove opportunità nei Paesi emergenti.

Nel 2024, le esportazioni dei comparti rappresentati da Anima Confindustria ha registrato un andamento differenziato sui principali mercati di destinazione, con una crescita generale del +1,6% rispetto al 2023.

I valori dell’export nelle diverse aree geografiche

Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato per la meccanica italiana, con un valore di esportazioni pari a 4,37 miliardi di euro, nonostante un leggero calo del –1% rispetto all’anno precedente. «Una flessione che potrebbe peggiorare – ha dichiarato Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria – già a partire dalle prossime settimane. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di riferimento per la meccanica italiana, ma le nuove misure restrittive all’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati sono fonte di grande preoccupazione per il nostro comparto».

Si registra in Germania la flessione più significativa tra i principali mercati, con una riduzione del –6,1% e un valore totale di 3,69 miliardi di euro. Un calo che riflette il rallentamento della domanda industriale tedesca e testimonia il generale contesto di incertezza economica che sta influenzando le esportazioni europee. In calo anche la Francia (–3,3%), che si conferma come terzo mercato di riferimento per la meccanica italiana, mentre Regno Unito e Spagna crescono rispettivamente del +3,2% e +4,2% rispetto al 2023.

Si distingue, invece, la crescita delle esportazioni verso il Medio Oriente, con l’Arabia Saudita e altri Paesi della regione che rafforzano la loro posizione tra i principali mercati di riferimento. Il mercato saudita sale così al 6° posto nella classifica delle destinazioni per la meccanica italiana, confermando un trend di crescita costante negli ultimi anni.

Strategie sempre più diversificate

«L’analisi complessiva dell’export della meccanica – ha commentato Almici – delinea una fase di transizione, con un calo sui principali mercati di riferimento e un rafforzamento delle esportazioni verso nuove aree di crescita. Il rallentamento europeo, in particolare tedesco, è un segnale di attenzione per le nostre imprese, che devono affrontare un contesto globale caratterizzato da incertezze economiche e geopolitiche. Allo stesso tempo, l’espansione nei mercati del Medio Oriente evidenzia la necessità di strategie di internazionalizzazione sempre più diversificate, capaci di cogliere le opportunità offerte dalle economie in crescita».

Almici ha concluso con nuove proposte: «Il sostegno all’export e alla competitività del Made in Italy è una priorità per il nostro settore e trova pieno spazio nel Manifesto della Meccanica 2025, che presenteremo mercoledì 26 marzo al ministro Adolfo Urso. Il documento propone una visione chiara per il futuro dell’industria meccanica italiana, con un focus su crescita sostenibile, innovazione e internazionalizzazione, pilastri fondamentali per mantenere la leadership del nostro Paese sui mercati globali».