Con una comprovata esperienza nel settore della lavorazione lamiera sul territorio italiano, Fratelli Gaiani rappresenta da oltre trent’anni le soluzioni del costruttore portoghese Adira, proponendo tecnologie di taglio e piegatura di elevato livello, flessibili e in costante aggiornamento.
Il mercato moderno è in costante trasformazione, e richiede prestazioni delle macchine sempre più elevate con rapido ritorno economico degli investimenti. Per poter rispondere alle sfide poste dai propri clienti ed essere quindi riconosciuto come partner affidabile, ogni fornitore di tecnologia deve disporre di un ventaglio di prodotti di elevata qualità, flessibili, personalizzabili, sempre allo stato dell’arte grazie alla continua ricerca di soluzioni innovative. Di questo è pienamente consapevole Fratelli Gaiani, realtà di primo piano nel settore delle macchine per la lavorazione della lamiera con sede a Desio (MB). Fondata nel 1967, forte dell’esperienza maturata negli oltre cinquant’anni di attività, offre macchine utensili di qualità realizzate da selezionati brand, ai quali si affianca una vasta gamma di macchinari usati, ricondizionati e rimessi a nuovo. Dal 1987 rappresenta sul mercato italiano Adira, primaria azienda di Oporto in Portogallo, nata nel 1956, con una produzione differenziata che comprende pressepiegatrici e cesoie, ed è in fase avanzata di sviluppo una soluzione laser per l’AM (Additive Manufacturing) di materiali metallici. «Ogni anno – ha sottolineato il titolare Emanuele Gaiani – l’azienda portoghese reinveste parte del fatturato in attività di ricerca e innovazione dei prodotti, offrendo soluzioni avanzate in grado di rispondere alle richieste del mercato mondiale, garantendo elevata qualità a fronte di un investimento sostenibile per la maggior parte delle realtà italiane». Questo aspetto consente a Fratelli Gaiani di dare continuità al rapporto con la clientela, che forte dell’esperienza maturata sulla prima macchina acquistata è consapevole di ritrovare le stesse caratteristiche distintive sui nuovi impianti, arricchiti però con piccole ma continue evoluzioni
Macchine configurate sulle esigenze
La gamma delle pressepiegatrici, che rappresentano il cuore dell’offerta Adira, si suddivide in 4 modelli: idraulici, semi ibridi, ibridi ed elettrici, con questi ultimi che in linea con la filosofia aziendale saranno presto oggetto di un ulteriore restyling. Destinati a differenti settori, i modelli più tradizionali e in versione standard sono stati installati per lo più presso aziende che eseguono lavorazioni conto terzi, piccole e medie carpenterie e officine meccaniche, che apprezzano macchine performanti e soprattutto versatili. Invece le realtà che possono vantare una produzione propria, con una linea produttiva specifica e quantitativi di produzione significativi, prediligono soluzioni elettriche con una forte componente di personalizzazione, così da sfruttare al massimo le capacità della macchina. «Il mercato odierno in generale richiede una forte customizzazione della produzione», ha precisato Gaiani. «Pertanto le macchine devono partire da una base di elevata affidabilità e produttività, alla quale si aggiunge una crescente componente di versatilità. In quest’ottica siamo soliti fornire macchinari standard che di volta in volta completiamo con gli accorgimenti richiesti dalla clientela. Ci piace sottolineare come in alcuni casi i sistemi da noi installati come optional siano poi diventati una dotazione standard, a dimostrazione dello stretto legame con Adira e della volontà del costruttore di tenere in grande considerazione le esigenze provenienti dal mercato italiano». Di comune accordo con Adira, in particolare sulle macchine entry level e sulle semi ibride, è stato scelto di dare come standard le 4 dita del registro posteriore, lasciando sempre la possibilità di equipaggiare la pressapiegatrice con gli assi aggiuntivi Z1 e Z2. Un’altra personalizzazione, per rispondere a una specifica esigenza di un cliente, ha riguardato la pressapiegatrice della serie PH, dedicata alle lavorazioni pesanti, che è stata oggetto di importanti modifiche strutturali per quanto concerne l’incavo e la corsa in modo da facilitare lo svolgimento di lavorazioni che dovevano essere effettuate. «Anche per quanto riguarda il controllo numerico siamo aperti alle richieste del mercato», ha proseguito Gaiani. «In passato la domanda era prevalentemente orientata verso Cybelec, mentre in tempi recenti abbiamo riscontrato una maggior preferenza verso i CN a marchio Delem. Un’ulteriore novità è anche l’installazione del CN tridimensionale che verrà posizionato su una pressapiegatrice destinata a un’azienda che opera nelle lavorazioni per il settore automotive e consentirà, per lo specifico caso, di internalizzare le produzioni di alcuni particolari. In linea con i paradigmi e i dettami alla base della quarta rivoluzione industriale, conosciuta come Industria 4.0, le macchine Adira possono essere fornite con il controllo numerico dotato di tutti i canali per potere comunicare con il gestionale ed essere interconnesse con i sistemi aziendali».
Per le cesoie un mercato in ripresa
Alle pressepiegatrici per la deformazione della lamiera si affiancano le cesoie. L’offerta di Adira è composta da 3 linee di prodotto, tutte di tipo idraulico: due ad angolo fisso, proposte nelle versioni basic e plus, e una ad angolo variabile. Entrando nel dettaglio il modello entry level, ovvero la cesoia basic ad angolo fisso, è dotata di un posizionatore per il registro posteriore motorizzato, che ha corsa da 1000 mm per rendere questa soluzione adatta a un ampio ventaglio di applicazioni. L’interspazio delle lame è manuale, il registro scorre su viti trapezoidali e la lunghezza di taglio massima è pari a 3 m. Per le aziende alla ricerca di soluzioni di fascia media Adira propone i modelli plus sempre nella versione ad angolo fisso, che sono dotati di CN touch screen di Cybelec; il registro è su viti a ricircolo di sfere, l’interspazio delle lame è motorizzato e si possono raggiungere lunghezze di taglio oltre i 3 m. Il top di gamma è rappresentato infine dalle cesoie ad angolo variabile che possono arrivare a lunghezze fino a 6 m e spessori fino a 30 mm, con la possibilità di aumentare sia lunghezze che spessori, e possono essere completate con diversi accessori. «Per il settore delle cesoie abbiamo notato, a partire da quest’anno, una ripartenza sia per quanto riguarda il mercato delle macchine nuove sia di quelle usate e ricondizionate», ha sottolineato Gaiani. «Per completare la nostra proposta nell’ambito del taglio stiamo valutando di inserire a portafoglio anche macchine per il taglio plasma e waterjet. Dal momento che Adira non dispone di tali soluzioni, abbiamo avviato la ricerca di partner che ci supportino in modo adeguato in questa sfida, sia dal punto di vista tecnologico sia come approccio al mercato, con l’obiettivo di poterci presentare da un cliente con la consapevolezza di potere soddisfare qualsiasi esigenza in termini di produzione».
Per Adira un potenziale in crescita
Un’azienda fortemente votata all’innovazione è sempre attenta alle novità provenienti da settori affini e complementari a quello di interesse. In quest’ottica Adira ha avviato un progetto legato alla fabbricazione additiva per il metallo, una tecnologia ancora giovane ma che sta rapidamente trovando una sua collocazione e definendo le aree di potenziale applicazione. Si tratta di un progetto importante, che pone questa macchina come una delle più grandi al mondo in termini di campo di lavoro. «Attualmente viene considerata ancora come una soluzione “speciale”, che è stata venduta in un paio di occasioni al di fuori dei confini italiani, ma gli ottimi riscontri dei clienti stanno portando l’azienda a inserire a catalogo questa tecnologia», ha commentato Gaiani. «Sulla base dei campioni che sono stati esposti in occasione della fiera Lamiera 2019, abbiamo notato le potenzialità della macchina che in futuro potrebbe essere destinata anche alle officine meccaniche che oltre alla lamiera eseguono lavorazioni per asportazione di truciolo, andando a sostituire determinate operazioni che oggi vengono svolte su centri di lavoro o fresatrici».
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