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Inchiesta: La situazione nel mercato dei centri di lavoro

Dalla viva voce di alcuni addetti ai lavori, il settore evidenzia il momento positivo che sta attraversando

Se si analizza la variegata tipologia di macchine utensili, il centro di lavoro è la macchina che negli ultimi decenni ha avuto il maggiore sviluppo e applicazione ed anche ha visto nascere un po’ in tutto il mondo un numero significativo di costruttori. Dagli Stati Uniti all’Asia, passando attraverso l’Europa quasi non si riescono a contare il costruttori di machining center. La sua versatilità, flessibilità e produttività, la possibilità di essere configurato per la realizzazione di pezzi di svariate dimensioni ha portato questa tipologia di macchina utensile ad essere installata un po’ in tutti i reparti di produzione di aziende operanti nei più svariati settori applicativi.
La sua importanza e ampia applicazione fa del centro di lavoro, in un certo modo, una cartina al tornasole dell’andamento del mercato 
Tecnologie Meccaniche ha quindi pensato di raccogliere le opinioni di diversi produttori, rappresentanti e importatori di centri di lavoro presenti sul territorio italiano per comprendere un po’ più “dal di dentro” questo comparto.
Per comprendere meglio l’attuale situazione è importate dare uno sguardo al mercato. A rompere il ghiaccio su questo argomento Sergio Baroni, della DMG MORI Italia: “Possiamo affermare che anche nel settore della fresatura e dei centri di lavoro, il 2016 sta confermando la tendenza positiva del 2015. E ci sono tutti i presupposti anche per pensare in positivo, grazie anche alla percezione che riguarda la mentalità dei clienti, che sempre di più si stanno avvicinando a nuovi investimenti ed alle nuove tecnologie e si stanno rendendo conto della necessità di dover aggiornare il loro parco macchine, per meglio rispondere alle esigenze tecnologiche del mercato e dei loro clienti. Il nostro ruolo è quello di proporre loro un’offerta più ampia possibile. Infatti i progetti che ci vedono coinvolti considerano non solo la macchina utensile, ma una serie di soluzioni, a 360 gradi, proposte al fine di rendere il cliente finale competitivo e protagonista su tutti i mercati. Il centro di lavoro è l’impianto che garantisce maggiore flessibilità in termini di lavorazione e produttività. In particolare gli odierni centri di lavoro a 5 assi permettono una molteplicità di lavorazioni, grazie anche all’integrazione di più tecnologie (tornitura e fresatura, lasertec e ultrasonic) sulla stessa macchina, ottimizzando i tempi ciclo ed aumentando di conseguenza la produttività. Al crescente interesse per le soluzioni a 5 assi, DMG MORI sta rispondendo con un portafoglio prodotti sempre più completo accompagnato da una approfondita esperienza tecnica. Esperienza tecnica che è maturata e consente di migliorare ed ottimizzare sempre di più le tecnologie delle nostre macchine grazie al costante rapporto diretto con il cliente e le sue necessità. Dagli studi realizzati in collaborazione con i nostri clienti di tutto al mondo e dalla raccolta delle loro esperienze e feedback scaturiti dal loro processo produttivo, siamo in grado, come costruttori, di sviluppare e migliorare in corsa d’opera i prodotti. Queste singole migliorie studiate ad hoc, vengono poi implementate nella linea completa, ampliando le opzioni e configurazioni possibili, a vantaggio della modularità delle applicazioni cliente. Da qui l’idea del Gruppo di aprire in tutto il mondo Centri d’Eccellenza 5 assi. Il primo è stato aperto lo scorso giugno a Padova in Italia. Altri Centri d’Eccellenza 5 assi saranno costituiti in Giappone, Stati Uniti, Cina e Corea. L’obiettivo è la sensibilizzazione dei clienti alle possibilità, ma anche alle sfide che la lavorazione a 5 assi offre. Il Centro d’Eccellenza 5 Assi si struttura come punto di riferimento per le aziende utilizzatrici di macchine utensili per la lavorazione a 5 assi in simultanea. Mette al servizio degli utilizzatori di macchine utensili la propria esperienza offrendo la possibilità di verificare le tecnologie di fresatura a 5 assi direttamente a bordo macchina, eseguendo prove di lavoro in un ambiente tecnologicamente avanzato”.
A confermare l’andamento positivo anche Margot Biscaro della Emco Famup, con particolare riferimento al mercato interno: “Le previsioni di una ripresa del consumo nel comparto macchine utensili per l’anno 2016, hanno trovato conferma grazie ai risultati positivi registrati da Emco Famup, in particolar modo nel mercato interno, con un decisivo e incoraggiante aumento della domanda di centri di lavoro. Questo a conferma del trend osservato, negli anni recenti, di un maggior interesse nei confronti di alta tecnologia, affidabilità e qualità da parte delle aziende italiane. Probabilmente ciò è incoraggiato, in parte, dagli incentivi economici, ma è sicuramente dovuto anche alla ricerca di eccellenza che contraddistingue l’industria italiana, il che fa sperare nella continuazione del trend positivo per il futuro”.
Anche Claudio Gamba della Rema Control sottolinea il buon andamento del mercato interno: “In effetti anche il 2016 si sta presentando come un anno positivo, soprattutto sul mercato italiano, l’andamento non è molto regolare, alcuni mesi fiacchi altri importanti, sembra che il motore principale di questa tenuta sulle vendite, sia la possibilità di usufruire del super ammortamento, supportato naturalmente dalle buone prestazioni per molti clienti del 2015 e dalla voglia di rinnovare un po’ le aziende. Questa percezione, ci porta a pensare che nella seconda parte dell’anno, probabilmente il mercato scenderà sempre di più con l’avvicinarsi della fine dell’anno, data attuale della fine degli incentivi. Auspichiamo che il governo possa prorogare tale termine almeno per un altro anno. Questo pensiero vale per tutti i macchinari, nel nostro caso dei centri di lavoro. Negli ultimi anni il settore dei centri di lavoro non ha subito particolari evoluzioni, oggi i clienti chiedono soprattutto qualità e prezzo. L’opportunità migliore che possiamo avere noi è quella di riuscire a produrre dei centri tecnologici con un costo interessante”.
A sottolineare la positività del mercato si unisce anche Andrea Fritzsch, della GF Machining Solutions: “Il trend del 2015 per GF si è confermato anche nel 2016 con un guadagno di quote di mercato nel segmento dei centri di lavoro. La necessità di lavorare in modo efficiente ed efficace anche lotti piccoli di parti complesse e precise ha favorito probabilmente la maggiore diffusione di centri di lavoro d’alta gamma. La caratteristica che ci sembra interessare sempre di più il mercato è relativa all’automazione e alla gestione della produzione. In questo senso GF offre un pacchetto completo e prevede su alcuni modelli anche un sistema esclusivo di protezione del macchinario e del mandrino permettendo di operare in tutta tranquillità anche in non presidiato. L’opportunità per noi e per i nostri clienti è, quindi, quella di incrementare ulteriormente l’indice di utilizzo degli impianti a favore della propria competitività”.
Positiva anche la valutazione di Mauro Abrami della GMV Macchine Utensili, anche se con qualche preoccupazione sul 2017: “L’anno 2016 prosegue con andamento abbastanza simile al 2015 con un leggero aumento del numero di macchine vendute, sempre grazie all’introduzione del superammortamento. Speriamo però che il mercato continui anche quando il superammortasmento sarà terminato altrimenti per il 2017 potrebbero esserci delle difficolta in merito e quindi potrebbe essere difficile ripetere i numeri del 2015-2016”.
Un andamento nel 2016 più che positivo emerge dalle opinioni di Daniele Bologna, della Hermle Italia: “Dopo un 2015 in netta crescita, anche i primi mesi del 2016 confermano un trend decisamente positivo e addirittura migliore dell’esercizio precedente per Hermle Italia. Possiamo notare un importante carico di lavoro presso la nostra clientela e l’acquisto di nuovi centri di lavoro è quindi legato alle crescenti esigenze di produzione e non solo all’aggiornamento del parco macchine. Il trend positivo è stato confermato anche dall’affluenza e dalla qualità dei visitatori in occasione degli ultimi eventi fieristici. Le aziende stanno lavorando e, grazie anche agli strumenti agevolativi di accesso al credito, vediamo che gli investimenti indispensabili per garantire la competitività vengono effettuati. I centri di lavoro dell’ultima generazione sono lo strumento più efficace per portare avanti il processo di innovazione necessario. Possiamo notare questo andamento praticamente in tutti i principali settori di inserimento dei nostri centri di lavoro, come il medicale, il motorsport, l’automotive, l’aerospaziale, la costruzione di stampi e utensili. Le opportunità possono essere legate a progetti con specifiche di alto livello, che possono esser soddisfatte solo con alta tecnologia e know-how, armi vincenti per avere ancora un vantaggio competitivo. La possibilità di poter affrontare e gestire tali progetti vede come presupposto un ampio bagaglio di competenza e un’organizzazione ben strutturata. In poche parole bisogna diventare da produttori di macchine a produttori di sistemi”.
Mauro Carlo Casè del gruppo FFG Europe sottoscrive le opinioni precedenti sull’andamento positivo del mercato: “Confermiamo la tendenza del mercato che per quanto ci riguarda ha una crescita a due cifre. Le principali opportunità di sviluppo sono legate alle macchine a 5 assi che oramai rappresentano la gran parte delle macchine vendute. Nonostante i continui cambiamenti di scenario i clienti continuano a volere le stesse cose, ossia performance, affidabilità, consegna rapida e prezzo competitivo ed è per noi una sfida quotidiana cercare di accontentarli nel miglior modo possibile”.
La positività del 2015 e della prima parte del 2016 si traduce, secondo Gian Luca Giovannelli della MCM, in una maggior fiducia per il futuro: “Il 2015 è stato un anno positivo per MCM e crediamo che il 2016 possa segnare il superamento di quota 65 milioni di fatturato. Tutto ciò si traduce in fiducia per il futuro e quindi in investimenti: nuovi spazi produttivi, ampliamento degli uffici e la crescita del personale di circa il 10%. Nei prossimi anni MCM si focalizzerà molto sul comparto aerospace: un settore in cui i numeri parlano chiaro e parlano di crescita costante nei prossimi quindici anni almeno. Se partiamo dall'Europa, un'area su cui vogliamo lavorare molto è la Russia, perché con il calo dei prezzi delle materie energetiche, diminuiscono le risorse e la disponibilità a spendere senza far troppa attenzione a come. Così, anche lì inizia a essere conveniente produrre in casa invece che rivolgersi a fornitori sparsi per il mondo. La Cina, dal canto suo, non è mai stata un mercato di grande rilevanza per MCM, ma può diventarlo. Già nel 2016 dovremmo vedere i primi frutti del lavoro che stiamo svolgendo e pensiamo che il mercato in questione inizierà ad avere un peso crescente nel portafoglio. Non ci stupiremmo se nel 2016 il 15% del fatturato MCM venisse dalla Cina. Per quanto riguarda i mercati più tradizionali per il mondo aerospace, come ad esempio Stati Uniti e la vecchia Europa, sicuramente sono quelli da cui nel breve periodo ci aspettiamo di più, sia da parte dei costruttori di aerei intesi in senso stretto, sia da chi produce attrezzature o componenti. Per noi è prioritario rendere più uniforme la geografia commerciale di MCM. Oggi siamo molto forti in Francia, ma dobbiamo crescere anche altrove pensando che più si spalma la presenza minori sono i rischi che si corrono”.
Antonio Massimo di Overmach conferma che il 2016 è sulla stesa lunghezza d’onda positiva del 2015: “Confermiamo che l’anno in corso è partito bene con le vendite del primo semestre sugli stessi livelli se non meglio rispetto a quello dell’anno scorso quando (non dimentichiamolo) proprio in giugno scadeva un importante incentivo. Piuttosto notiamo un andamento più rallentato sui centri di lavoro orizzontali, ed una particolare vivacità sui centri di lavoro a montante mobile ed a 5 assi, macchine più adatte alla lavorazione di particolari complessi per piccole e medie serie. Molto vivaci le vendite di centri di lavoro verticali in configurazioni più semplici (3 o 4 assi) con permuta di macchine obsolete, segno che gli incentivi (Nuova Sabatini e Super-ammortamento) aiutano nel tanto auspicato processo di svecchiamento del parco macchine, che tanto meriterebbe un incentivo ad hoc volto a premiare contemporaneamente la produttività, la sicurezza nell’ambiente di lavoro e una maggior tutela ambientale”.
Dopo un ottimo 2015, secondo Carlo Barani di Tecnor Macchine il 2016 è ancora in leggera crescita: “Lo scorso anno 2015 è stato per Tecnor Macchine molto positivo registrando un aumento del fatturato del 15% rispetto al 2014. Al momento l’andamento del 2016 è di una leggera crescita rispetto al 2015 confermando i segnali di ripresa del mercato interno riscontrati lo scorso anno. Una ripresa smorzata dalle tuttora attuali incertezze politiche ed economiche. Il centro di lavoro diventa un’ottima opportunità di investimento. La flessibilità dei centri di lavoro, soprattutto grazie alle più recenti innovazioni tecnologiche premette un loro sempre più ampio impiego in tutti i settori della meccanica. Pensiamo ai centri di lavoro a 5 assi che premettono una drastica riduzione dei piazzamenti del pezzo e delle attrezzature di bloccaggio, alla possibilità di effettuare lavorazioni di tornitura sui centri di lavoro, al sistema di cambio pallet che permette di caricare in macchina il pezzo da lavorare e di scaricare quello finito ed alla gestione automatica dei pallets tramite i molti sistemi di stoccaggio. Tecnor Macchine è in grado di offrire al mercato italiano una vasta gamma di centri di lavoro per tutte le taglie di investimento”.
Un 2015 eccellente per il mercato italiano anche per Celada con il prodotto Okuma, come ci dice Paolo Concato: “L’andamento del mercato interno dei centri di lavoro ha registrato nello scorso anno un notevole incremento. I settori nei quali si sono state registrate il maggior numero di richieste, sono quelli della produzione in ambito  automobilistico e aeronautico. Sulla base di queste richieste di mercato abbiamo sviluppato macchine sempre più flessibili sia in termini di performance, sia in termini di applicazioni integrative”.
Secondo Marco Catalano della Atlem&Valtec, distributore esclusivo di Huron per l’Italia, il mercato è altalenante: “Tendenzialmente notiamo sempre un mercato a “elastico”, con momenti di frenesia intervallati da momenti di calma. Resta sempre molta paura nell’investire da parte degli imprenditori. L’andamento resta comunque positivo nel complesso. Notiamo però, a differenza del 2015, una selezione più accurata nelle tecnologie da acquistare ed inserire nelle aziende. Si sta delineando una divisione di livelli fra le aziende: chi punta molto alla tecnologia ed alla qualità e chi continua ad acquistare solo il “prezzo”. Di sicuro, molti di quelli che fino a oggi hanno acquistato il “prezzo”, da quest’anno spostano l’attenzione e le decisioni su tecnologie di livello più alto, come richiesto da questo nuovo modello di mercato economico globale”.
La frammentarietà del mercato è sottolineata anche da Marco Rizzi della Hurco Italia: “Il 2016 si presenta anomalo e frammentato: a fianco ad aziende caratterizzate da una marcata crescita, soprattutto nei primi mesi del 2016, ci sono purtroppo molte realtà che ancora faticano a trovare una stabile sistemazione e lavorano senza un piano preciso. Tale incertezza si evidenzia maggiormente in quelle aziende che operano prevalentemente come contoterzisti o in completamento lavoro. L’incertezza domina ancora su molti mercati e molteplici aziende hanno di fatto sospeso (se non cancellato) gli investimenti sino a dopo l’estate. Le opportunità sono tuttavia molteplici, in tutti i settori della meccanica, in quanto è chiaro che le aziende sanno che devono investire per far fronte a due esigenze primarie che non possono essere dilazionate oltre nel tempo: prima di tutto ringiovanire un parco prodotti che in troppi casi è veramente obsoleto e non più in grado di far fronte alle mutate esigenze di flessibilità e versatilità richieste dai committenti e necessarie per far fronte alla concorrenza, non solo in ambito nazionale. In secondo luogo ridurre i costi vivi di gestione ed i tempi morti di attrezzaggio, programmazione e ciclo, attraverso l’impiego di macchine più moderne, a più assi, più versatili ed efficienti”.
Secondo Alessandro Verduci di Breton dopo un 2015 molto positivo e il buon andamento di inizio 2016 si sta notando un leggero rallentamento.
“Il vigore di inizio anno è un po’ rallentato nel secondo trimestre nel mercato italiano mentre continua in quello tedesco che conferma di essere il mercato più attivo in Europa. Molto attivi i settori degli stampi  che però presentano investimenti in calo e quello aeronautico  dove invece gli investimenti sono in forte crescita”.
Importante per gli investimenti il superammortamento, come ha evidenziato Marco Colombi della Mandelli: “Le possibilità offerte dal super-ammortamento hanno certamente contribuito a stimolare la domanda interna, a livello generale. Se guardiamo invece al primo mercato interno di sbocco per Mandelli, ossia il settore Oil&Gas, la contrazione del prezzo del petrolio e la conseguente riorganizzazione dei maggiori attori a livello globale fanno sentire il loro effetto: solamente alcune realtà di nicchia stanno continuando a investire”.
Per Pierluigi Catellani della Heller in generale il 2015 è stato positivo, mentre il 2016 vede in primo piano il settore automotive: “Il 2015 è stato effettivamente un anno molto positivo per noi con molti nuovi clienti ed una distribuzione in tutti i settori della produzione. Il 2016, invece, ci vede impegnati quasi esclusivamente nel settore automotive con il conseguente allungarsi dei processi decisionali. Da qualche anno a questa parte fare previsioni è diventata un scienza particolarmente complessa”.
Alessandro Cecchini della Chiron Italia mette in evidenza come il mercato richiede macchine sempre più complesse: “La domanda italiana per i centri di lavoro della nostra categoria ha avuto una continua evoluzione in termini di complessità di fornitura. I nostri clienti italiani per vincere le continue e aggressive sfide che vengono loro poste, sono costretti a innalzare il livello di complessità del processo produttivo anche perchè gli standard qualitativi richiesti vengono sempre più elevati. Il fornitore viene sempre più coinvolto nel processo produttivo apportando il suo know-how accumulato durante la realizzazione di svariate altre produzioni. Oltre alla complessità, un altro fattor comune è sempre più la produttività intesa a 360 gradi. Gli impianti di produzione devono essere in grado di garantire alti livelli di affidabilità  (quindi  pieno sfruttamento dell’investimento) e alti livelli di produttività (prestazioni, velocità) in spazi occupati al suolo sempre più ridotti (produttività per metro quadro). La perfetta sintesi di queste esigenze sono le soluzioni plurimandrino (bi e quadri) che Chiron produce da anni e per cui è sicuramente  una delle aziende di riferimento”.
Sul tema del rispondere alle esigenze del mercato, interviene Fiorenzo Magro della Mazak: “Mazak soddisfa le esigenze di una varietà pressoché completa di clientela, andando ad operare in tutti i settori del manifatturiero, cercando di essere al servizio del cliente, sempre e comunque.
Mazak è sempre molto attenta all’aspetto tecnologico, guardando al futuro in prospettiva e creando nuove tendenze che poi si consolidano nel tempo. Parlando di centri di lavoro, offriamo una varietà di soluzioni, dalla macchina verticale, al montante mobile, dal Variaxis, all’orizzontale.
I centri di lavoro restano per la nostra azienda uno dei prodotti maggiormente strategici, da sempre la nostra offerta è ampia e variegata.
La nostra casa madre è continuamente impegnata al costante sviluppo di prodotti avanzati e innovativi, la nostra organizzazione produttiva globale, grazie a massicci investimenti, ha consentito di poter proporre centri di lavoro di ultima generazione, come ad esempio la serie HCN 4000 III / 5000 III di produzione cinese, disponibili anche per il mercato europeo”.
Conclude il giro di opinioni sul mercato Francesco Trevisan, della Trevisan Macchine Utensili: “Partendo dal presupposto che il centro di lavoro Trevisan è un centro di lavoro polivalente con la possibilità di eseguire egregiamente le lavorazioni eseguite da un centro di lavoro con in più la possibilità di eseguire lavorazioni di tornitura a pezzo fermo con risultati di estrema qualità e precisione in quanto il dispositivo di tornitura non è un accessorio rimesso ma fa parte integrante della macchina. Con il mercato in continuo cambiamento con il nostro Centro abbiamo ampie possibilità di mercato anche perché ci presentiamo nel mercato con una serie di modelli che partono da pallet 600 con possibilità di tornitura max 350 mm fino ad arrivare attraverso ben sette modelli all’ultimo nato con tavola da 3000 x 3000 mm con possibilità di tornitura a pezzo fermo fino a un diametro di 3 m con la possibilità di utilizzare bareni con una lunghezza massima di 1800 mm per un peso di 350 kg un centro di lavoro che al suo debutto a fine 2016 lascerà molti, come si suol dire, a bocca aperta”.