Nell’ambito dell’Inchiesta dedicata alle macchine transfer pubblicata nel numero di Febbraio di Tecnologie Meccaniche, abbiamo chiesto ai costruttori di transfer che hanno aderito all’iniziativa di raccontarci in quali aree aziendali stanno concentrando i propri investimenti. Ecco le loro risposte.
Una nuova struttura
«Nel corso del 2021 abbiamo in programma di completare la realizzazione del nuovo capannone adiacente alla sede produttiva. – afferma Edoardo Bonomi di BTB Transfer – La nuova area di circa 2.500 m2, la cui costruzione avrebbe dovuto aver luogo nel 2020 ma è stata posticipata a causa della pandemia, ci consentirà di riorganizzare lavoro, reparti e persone in maniera tale da continuare a produrre transfer con la stessa affidabilità, ma con ancora maggiore cura e precisione grazie agli spazi dedicati e ben gestiti dalle maestranze, migliorando l’efficienza e garantendo, a parità di investimento, un prodotto sempre più competitivo. Un altro punto sul quale ci stiamo focalizzando è il nostro service, che oltre alla normale assistenza e ricambistica, si occupa anche di ammodernare le vecchie macchine BTB per riportarle allo stato dell’arte, aggiornando tutte le caratteristiche proprie delle nuove macchine, quali controlli, unità, cabina elettrica e via dicendo, donando loro una nuova vita. A fare da sfondo a queste attività è sempre stato costante il lavoro del nostro reparto di ricerca e sviluppo, dedito al continuo studio di soluzioni efficaci e innovative da applicare ai transfer, per garantire ai nostri clienti una qualità in continuo miglioramento».
Spazio all’R&D
«Essendo Buffoli Industry un gruppo di aziende che progettano e producono soluzioni ad alto contenuto tecnologico, buona parte degli investimenti riguarda la tecnologia e la ricerca e sviluppo, dato che è confermato dalle soluzioni brevettate che abbiamo sviluppato nel corso degli anni. – spiega Francesco Buffoli di Buffoli Transfer – Al nostro interno siamo equipaggiati con un’area adibita a ricerca dove eseguiamo prove interne per testare i nostri nuovi prototipi o effettuare test per i nostri clienti. Ovviamente queste soluzioni innovative ci hanno permesso di presidiare il mercato internazionale, dove siamo fortemente presenti sia in termini di macchine vendute sia con strutture commerciali e di service. Parallelamente a questa crescita progressiva che dura ormai da più di sessant’anni, abbiamo incrementato le risorse umane arrivando ad un totale di circa 120 dipendenti e abbiamo ampliato la nostra sede produttiva».
Potenziare il service
«Molti investimenti sono stati fatti e saranno ancora dedicati all’ottimizzazione dell’organizzazione interna, con il principale obiettivo di avere un servizio assistenza sempre più presente a livello internazionale e attento alle esigenze dei clienti, dotato di una struttura di lavoro flessibile e pronta a sopperire ai picchi di richieste che si dovessero verificare. – commenta Dario Cusumano della Divisione Transfer di Giuliani – Il potenziamento della rete di assistenza per i Paesi esteri viene curato attraverso l’assunzione di nuovi tecnici operativi nelle filiali del gruppo Bucci Industries di cui Giuliani fa parte, oltre a nuovo personale interno dedicato alla gestione delle attività specifiche di post-vendita».
Sfruttare le piattaforme di comunicazione
«In questo periodo stiamo ottimizzando e consolidando quanto fatto negli anni passati in termini organizzativi e di investimenti. – racconta Benedetta Gnutti di Gnutti Transfer – Siamo sempre molto attenti alle tecnologie che vengono sviluppate in vari ambiti, e la situazione attuale in particolare ci sprona nel massiccio utilizzo delle nuove piattaforme di comunicazione sia in ambito commerciale che di service»
Nuove risorse in azienda
«Siamo in una fase di profonda evoluzione strutturale dell’azienda. – dichiara Giovanni Gozio di Gozio Transfer – Prevediamo di investire risorse nell’assunzione di quattro persone nel corso del 2021, in progettazione, in produzione, in ufficio controllo e gestione della qualità e un direttore generale. Stiamo inoltre potenziando la parte commerciale integrando nuovi servizi al cliente e migliorando la parte relativa al service post vendita».
Migliorare le sinergie interne
«L’obiettivo prioritario del nostro gruppo, FFG, è di aumentare efficacia e fruibilità delle sinergie interne. – afferma Fulvio De Ponti di IMAS – Le numerose competenze ed eccellenze già presenti nei brand italiani di FFG consentono di arrivare a soluzioni di assoluto valore, mettendo insieme in modo creativo ma razionale le esperienze e le linee guida consolidate in ciascun settore. Puntiamo in particolare al know-how progettuale multidisciplinare, che offre maggiore libertà nell’affrontare diverse scelte “hardware” come strutture portanti, tipo di azionamenti, architettura delle teste di lavoro, pacchetto elettronico di controllo. Secondo aspetto fondamentale è la messa in condivisione della rete di vendita, sia diretta che indiretta: questo aumenta al tempo stesso le opportunità di vendita e la fiducia del cliente, che percepisce un approccio più obiettivo e “consulenziale” da parte del venditore. Questa politica ha già iniziato a mostrare tutta la sua efficacia e verrà perseguita con determinazione nel 2021. Terzo elemento: il software, che a nostro avviso, quando abbinato ad un’adeguata configurazione meccanica, rappresenta la miglior risposta a crescenti esigenze di efficienza, ergonomia e sostenibilità».
Incrementare l’efficienza interna
«Nonostante il periodo l’azienda ha proseguito l’attività di investimento puntando al miglioramento dell’efficienza interna mentre sul lato del prodotto offrendo nuove soluzioni tecnologiche che hanno già trovato riscontro nell’interesse del mercato. – commenta Stefano Bugatti di Picchi – Infine all’attività di service sono state messe a disposizione nuove e più efficienti soluzioni nell’accompagnare il cliente nel ripristino in remoto delle macchine occasionalmente ferme».
La formazione al centro
«I maggiori investimenti li stiamo sostenendo in varie aree: nella struttura, per esempio, con l’apertura della Fondazione Porta che, al suo interno, ha visto nascere la scuola Porta Production Method, con la quale, grazie a corsi che si svolgono sia in aula che a bordo della macchina presente presso la Scuola, trasferiamo le competenze necessarie per poter performare al meglio in un ambiente di produzione. – racconta Maurizio Porta di Portasolutions – A livello tecnologico il 2021 è l’anno del Portacenter 500 che è la sorella maggiore del Portacenter 250 che da 15 anni costruiamo in serie. Oggi, dopo tutti questi anni, nei quali abbiamo ottimizzato la costruzione della versione cubo 250 mm, abbiamo lanciato in produzione le prime 6 macchine con cubo di lavoro 500 mm, il Portacenter 500. Anche questa versione beneficerà di tutti i vantaggi della costruzione in serie con consegne veloci e costi contenuti. Service e rete vendita hanno visto potenziare la nostra sede americana la quale ha aumentato lo staff presente a 15 persone spostandosi in una nuova sede di proprietà, dove verrà anche qui aperta la scuola dedicata alla clientela americana».
Puntare sulla fruibilità
«La struttura di Riello Sistemi si è consolidata negli ultimi anni e riteniamo di aver raggiunto un livello ottimale, sia per quanto riguarda la sede centrale che le nostre filiali. – commenta Stefano Maretti di Riello Sistemi – L’assemblaggio interno dei nostri componenti segue una procedura meticolosa, con diversi test funzionali dei macro-componenti prima del loro montaggio sulla macchina stessa, garantendo un’ottima affidabilità di prodotto sin dal momento dell’installazione. L’azienda punta da sempre, e ora come non mai, sullo sviluppo tecnologico studiando soluzioni che possano facilitare l’utilizzo del mezzo produttivo tramite simulazioni CAD-CAM in ufficio che rivelino sin da subito limiti di processo o inaffidabilità dello stesso. Un team di esperti tecnologi si occupa di seguire tutte le fasi di collaudo, collaborando con l’ufficio tecnico dell’utilizzatore finale. La sinergia che si viene così a creare tra fornitore ed utilizzatore crea soddisfazione e sicurezza per entrambi. Ovviamente senza tralasciare l’assistenza, fondamentale per fidelizzare il cliente e creare i presupposti per futuri investimenti, anche se l’obiettivo dell’azienda è di ridurre al minimo le manutenzioni necessarie, a tutto vantaggio dei rendimenti e della riduzione di spesa per i nostri clienti».
Assorbire picchi e cali di produzione
«Stiamo procedendo con investimenti in nuovi prodotti a completamento della nostra gamma, e in maniera parallela stiamo investendo nella struttura interna che comunque sarà sempre più flessibile per poter assorbire i picchi di produzione sia in alto che in basso. – afferma Mauro Guerra di Spada Transfer – Scelta già fatta a suo tempo e di cui siamo sempre più conviti anche con l’attualità delle problematiche causate da Covid-19. In maniera importante stiamo invece investendo in una rete vendita fatta da veri professionisti già inseriti nel settore e capaci di proporre soluzioni originali ma molto concrete come sono le nostre. Questa filosofia di approccio sarà tenuta anche nella scelta di collaborazione che andremo fare in Europa e nel resto dei Paesi dove stiamo valutando fattive collaborazioni».
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