L’aerospace tra limiti da superare e opportunità da cogliere all’Assemblea delle imprese lombarde
“Il settore dell’aerospazio italiano viaggia a diverse velocità tra limiti e opportunità: la domanda di trasporto civile è in crescita del 4% nel mondo, quello militare è in calo, ma per il Bel Paese il traino è la nostra industria. Scontiamo però un distacco della politica dal settore, oltre ai ben noti problemi generali di burocrazia, fiscalità e lentezza. Per quanto riguarda invece la Lombardia, la formula del distretto funziona, dando ottimi risultati”: così Carmelo Cosentino, presidente del Lombardia Aerospace Cluster, all’Assemblea delle imprese lombarde d’aerospace con Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia.
Un’assise annuale in rappresentanza di un settore che in Lombardia conta 220 imprese (l’88% delle quali Pmi), per un’industria ad alto grado d’internazionalizzazione: fra il 2000 e il 2015 la Lombardia si è mantenuta saldamente in testa fra tutti i distretti aerospaziali nazionali, originando un terzo delle esportazioni nazionali, con punte del 38%. Nel 2015 l’export lombardo ha raggiunto i 2 miliardi di euro, +4,7% sul 2014 e mantenendo il peso del 34% sul totale italiano del settore: i mercati principali sono Israele (oltre 240 milioni di euro), Emirati Arabi (173,5) e Regno Unito (164). L’intera filiera lombarda conta un totale di 15.850 addetti e un fatturato complessivo di 4,6 miliardi di euro. La provincia di Varese fa la parte del leone, per ragioni storiche e dinamismo d’impresa.
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