L’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano studia le dinamiche nel comparto manifatturiero, nazionale e internazionale, nella crescente adozione delle tecnologie digitali
Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano rappresentano un punto di riferimento in Italia per tutti gli stakeholder a vario livello coinvolti nelle tematiche di innovazione del business attraverso le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT). Gli attuali 42 Osservatori si avvalgono delle competenze specialistiche di oltre 80 tra professori, ricercatori e analisti impegnati in molteplici attività che affrontano, sia in maniera trasversale che verticale, tutti i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle realtà industriali, dalle più grandi a quelle di piccole e medie dimensioni, e nella Pubblica Amministrazione.
Attraverso ricerche, rapporti, business case, convegni pubblici e workshop vengono così analizzati temi quali: Big Data, Cloud & ICT, Export, ICT & PMI, Internet of Things, Mobile Enterprise, solo per fare alcuni esempi più vicini al lettore di Tecnologie Meccaniche. Tra questi, certamente vi è il tema della Smart Manufacturing approfondito dall’omonimo Osservatorio del Politecnico di Milano.
L’Osservatorio Smart Manufacturing si pone l’obiettivo di rappresentare il riferimento nazionale per manager e decisori che debbano comprendere in profondità le innovazioni digitali (di processo, infrastrutturali, applicative, hardware e software) che stanno trasformando il comparto manifatturiero. Un obiettivo che lo staff dell’Osservatorio persegue codificando e rendendo fruibile la conoscenza sul tema e creando una comunità italiana attiva e aperta al confronto con le pratiche internazionali.
“La Smart Manufacturing – sostiene Giovanni Miragliotta, uno dei direttori dell’Osservatorio – è destinato a diventare il paradigma della manifattura del futuro: esso si basa sull’idea che, grazie ad alcune tecnologie digitali innovative, le imprese manifatturiere saranno capaci di una maggiore interconnessione e cooperazione tra le proprie risorse; mi riferisco cioè agli asset fisici, alle persone e alle informazioni, sia interne alla fabbrica sia distribuite lungo la value chain, la cui efficienza e competitività cambierà drasticamente, grazie alle Smart Manufacturing Technologies.
In sostanza, in questo Osservatorio cerchiamo di capire come si possa mettere in piedi una strategia di digitalizzazione che integri, in modo più produttivo e veloce, le operations di un’azienda manifatturiera, dalle informazioni raccolte dal proprio prodotto connesso, ai dati che provengono dai propri macchinari, dal supporto alle attività degli operatori tramite software e nuovi dispositivi di innterfaccia uomo/macchina, alle nuove tecnologie di automazione collaborativa e così via”.
In questo scenario scientifico-tecnologico si inquadra un’ampia attività di ricerca sul campo, per analizzare le principali evoluzioni del mercato, degli aspetti legali e delle tecnologie analizzate nell’ambito dello Smart Manufacturing; i risultati finali verranno presentati a metà dell’anno in corso e se ne darà evidenza anche attraverso le pagine di questa rivista.
“La nuova edizione 2015-16 di questa ricerca – ha spiegato Miragliotta – si compone di due parti: market view e stakeholder view. Nella prima andiamo a vedere, a livello manifatturiero mondiale, qual è lo stato di sviluppo delle applicazioni, alla luce delle tecnologie attualmente a disposizione quali, considerando nel nostro perimetro industrial IoT, Big Data, Cloud Manufacturing, Advanced automation, HMI e Realtà Virtuale ed infine Additive Manufacturing. A questo livello ci prefiggiamo inoltre di mappare lo stato di diffusione di queste tecnologie in Italia, sia a livello tecnico, sia conoscenza e percezione della rilevanza di questi temi. Questa parte della ricerca si concentra su 8-9 settori della manifattura italiana che viene analizzata attraverso incontri con i Direttori di Produzione delle aziende coinvolte per capire l’effettiva diffusione e/o comprensione di quelle tecnologie, fornendo altresì un confronto applicativo con l’estero”.
La seconda parte della ricerca affronta i seguenti temi: stima del mercato Smart Manufacturing (con particolare riferimento al cluster di soluzioni basate su Industrial Internet of Things, Manufacturing Big Data e Cloud Manufacturing); impatto dello Smart Manufacturing sul comparto industriale italiano, in termini di recupero di competitività e di difesa delle quote di mercato ed occupazionali; modello di maturità “digitale” delle imprese manifatturiere ossia, attraverso studi di caso dettagliati, costruire un modello di valutazione della maturità dei fattori necessari ad avviare il percorso di digitalizzazione di una impresa manifatturiera; modelli di quantificazione dei benefici derivanti dall’adozione delle Tecnologie Digitali, al fine di comprenderne le reali opportunità e di offrire un supporto oggettivo alla valutazione di investimento in Smart Technologies.
“Ci tengo a sottolineare – conclude Miragliotta – che, come è giusto che sia per una struttura scientifica come la nostra, con questa indagine che stiamo portando a termine, non solo vogliamo fornire i risultati delle analisi svolte, ma vogliamo rendere trasparente anche il metodo adottato.
Su tutte queste aree di intervento che ho qui sinteticamente illustrato stiamo fattivamente lavorando per giungere a risultati definitivi che prendono le mosse dai mille questionari inviati ad altrettante aziende italiane, e i circa 30 casi di studio approfonditi che, quest’anno, aggiungeremo ai 40 sviluppati lo scorso anno. L’ultimo passo, ma non meno importante, sarà quello della comunicazione, cioè diffondere adeguatamente i risultati di questa ricerca allo scopo di coagulare i motivi di interesse dell’ecosistema manifatturiero italiano in una proposta, diretta al mondo delle Istituzioni, che dia forza e concretezza alla strategia nazionale di innovazione digitale del comparto industriale”.
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