La campagna di sensibilizzazione #iopagoifornitori, promossa da Confindustria Brescia e ideata dall’associato Alfredo Rabaiotti, stimola gli imprenditori ad adottare pratiche virtuose e responsabili in materia di pagamenti, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria.
Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile da dimenticare, caratterizzato dall’emergenza sanitaria che ha rallentato e in alcuni casi bloccato in modo diffuso e prolungato molte delle attività produttive sia a livello nazionale che globale. Anche nell’anno che è appena iniziato la pandemia causata dal coronavirus SARS-CoV-2 responsabile della malattia CoViD-19 continua a influenzare l’economia mondiale mettendo in forte difficoltà numerosi settori. Il tema della liquidità è senz’altro centrale; gli interventi e gli strumenti finanziari varati dal governo italiano sono indispensabili per delineare il futuro della nostra economia, ma la situazione di crisi che stiamo affrontando impone al mondo imprenditoriale di dimostrare il proprio valore professionale, sociale e umano facendo rete tra le aziende e mostrando senso di responsabilità reciproco.
Di fronte a questo scenario è necessario rimanere uniti e fare squadra, mettendo in campo azioni concrete per il rilancio del Paese e in particolare per sostenere le imprese che rappresentano la colonna portante dell’economia dell’Italia. L’emergenza sanitaria non deve inoltre creare premesse per interrompere i pagamenti verso i fornitori, generando così effetti negativi per l’intero mercato.
Ne è un esempio l’iniziativa #iopagoifornitori, campagna di sensibilizzazione promossa dall’Associazione Industriali Brescia, ora Confindustria Brescia, per mantenere viva la filiera, composta da realtà di dimensioni e natura differenti, con l’obiettivo di stimolare gli imprenditori ad adottare comportamenti etici e trasparenti in materia di pagamenti, nonostante tutte le problematiche legate all’emergenza CoViD-19, mostrando senso di responsabilità verso la nazione.
Il Manifesto di #iopagoifornitori
«L’iniziativa – ha sottolineato Paolo Streparava, a.d. di Streparava S.p.A. e delegato Credito, Finanza e Fisco di Confindustria Brescia – è nata nel marzo 2020, durante il primo lockdown, da un’idea del consulente d’impresa Alfredo Rabaiotti, titolare dell’agenzia BeCom S.r.l., associata a Confindustria Brescia. In quel periodo molte aziende avevano inviato ai loro fornitori delle comunicazioni per informare che, a causa dell’emergenza Covid, non avrebbero potuto onorare i pagamenti dovuti. Questa situazione lo ha portato a studiare un logo con il tricolore e l’hashtag #iopagoifornitori e, sulla spinta dei consensi ricevuti, a proseguire nella diffusione di questo principio mediante la realizzazione di un Manifesto per sottolineare il valore etico nelle relazioni commerciali basato sulla necessità di mantenere gli accordi di pagamento e gli impegni presi e, in caso di problemi oggettivi, comportarsi e confrontarsi in modo trasparente, costruendo un dialogo per trovare una soluzione e un accordo comune che consenta di far fronte alle eventuali difficoltà di liquidità e permetta al contempo al fornitore una pianificazione finanziaria di emergenza che va a beneficio di tutta la filiera».
Il progetto, nato dall’iniziativa privata, è stato presentato e valutato positivamente dal presidente di Confindustria Brescia Giuseppe Pasini, che ha costituito un gruppo di lavoro all’interno dell’Associazione per la promozione e la diffusione di una serie di regole e pratiche per un impegno nell’etica delle relazioni commerciali tra soggetti, da promuovere in forma istituzionale.
Fare rete tra Associazioni
Il Comitato di gestione del progetto, presieduto da Paolo Streparava che ha ricevuto la delega dal Consiglio di Presidenza di Confindustria, dopo aver veicolato il messaggio all’interno dell’Associazione bresciana con positivi risultati, ha sensibilizzato e coinvolto Enti e Associazioni di categoria a livello locale per creare un tavolo di lavoro condiviso al quale oggi partecipano, tra gli altri, la Camera di Commercio, Apindustria, l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, la Confederazione Nazionale Artigianato, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani, l’Associazione Artigiani, la Confartigianato Imprese, la Coldiretti, nonché Anima e Ucimu – Sistemi per Produrre che intervengono a livello nazionale. Il progetto non si rivolge esclusivamente al settore privato: Confindustria Brescia avvierà anche un osservatorio dedicato alla Pubblica Amministrazione, sollecitandola ad onorare i pagamenti verso tutti i propri fornitori, non solo per superare questa fase di straordinaria criticità. Questa volontà è testimoniata dalla presenza al tavolo di lavoro condiviso dell’Associazione dei Comuni Bresciani.
«A oggi dei 206 Comuni che hanno aderito, già 4 hanno sottoscritto il Manifesto» ha evidenziato con soddisfazione Paolo Streparava. Come detto l’obiettivo è sensibilizzare le imprese del sistema economico a rispettare i termini di pagamento pattuiti con i fornitori nonostante le criticità, adottando soluzioni e comportamenti trasparenti ed efficienti in caso di effettiva difficoltà di liquidità. Gli imprenditori che sottoscrivono il Manifesto si impegnano pertanto a confrontarsi e coordinarsi con i propri fornitori per trovare soluzioni comuni per far fronte alle eventuali problematicità. A sua volta Confindustria Brescia si impegna a supportare e sostenere le imprese attraverso la rete e il dialogo con i maggiori Istituti di Credito al fine di favorire gli strumenti e le soluzioni finanziarie per coprire le molteplici e specifiche esigenze di liquidità, dalla moratoria al credito di filiera, dalla finanza agevolata alle soluzioni specifiche per il supporto del commercio estero.
Il logo #iopagoifornitori, che potrà essere utilizzato su tutti i documenti, sui siti e sui canali di comunicazione aziendali delle imprese che sottoscrivono il Manifesto, non vuole certamente identificare le “buone” o le “cattive” attività ma, grazie ai comportamenti coerenti degli imprenditori che hanno aderito volontariamente, vuole essere un marchio di eccellenza che segnala al mercato e alla collettività un’impresa che adotta pratiche virtuose e responsabili in materia di pagamenti verso i propri fornitori.
Un nuovo modo di fare impresa
Un primo bilancio della campagna è stato tracciato nel mese di novembre 2020 in occasione del webinar intitolato “L’etica non va in lockdown”. In quell’occasione è stato possibile condividere il modello sviluppato sul territorio bresciano come esempio per trasmettere il concetto di responsabilità di filiera, mediante le testimonianze portate dai rappresentanti delle Associazioni e dagli imprenditori che hanno condiviso l’iniziativa. Considerando il valore etico dell’operazione e la valenza del progetto, la volontà è quella di estendere la campagna condividendo il Manifesto sia su scala regionale che nazionale. «In questo momento – ha proseguito Streparava – alcuni settori vedono una rivitalizzazione importante degli ordini ma al tempo stesso molti soggetti stanno attraversando un periodo di sofferenza a causa delle disposizioni emanate per il contenimento dell’emergenza sanitaria da CoViD-19. Questo processo nel lungo periodo creerà ripercussioni sulle imprese che lavorano per tali settori».
Da quanto sopra esposto si evince dunque che l’iniziativa, nata e voluta per affrontare nell’immediato questa situazione di estrema criticità, non è comunque fine a sé stessa ma rappresenta un modus operandi da applicare per il futuro. Sicuramente, come ricordato ancora da Streparava, «la campagna non riuscirà a modificare l’andamento macro economico del territorio coinvolto, ma sta modificando il modo di fare impresa. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di richiamare gli imprenditori coinvolti al rispetto dell’etica. Testimonianza di ciò è la presenza nel tavolo allargato di gestione di tutte le Associazioni di categoria, con progetti di collaborazioni e la creazione di gruppi di lavoro trasversali. L’impresa così non viene più considerata in modo settoriale, ma votata alla condivisione. Questo è il futuro dell’economia».
Più che fornitori, veri partner!
Ucimu – Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili robot e automazione, ha da subito voluto sostenere l’iniziativa #iopagoifornitori promossa da Confindustria Brescia. «Calo degli ordini, calo del fatturato, carenza di liquidità, blocco della mobilità, sono i problemi che gran parte delle imprese si sono trovate ad affrontare nel corso del 2020, ora fortunatamente la situazione è in netto miglioramento ma i mesi passati sono stati davvero difficili. – ha commentato Barbara Colombo, presidente dell’Associazione – In particolare, le imprese della macchina utensile hanno stretto i denti dimostrando forza e volontà di reagire. In questo frangente hanno dedicato particolare attenzione ai loro fornitori sostenendoli e mantenendo inalterati gli accordi presi. Il rapporto che ci lega a loro non è infatti di semplice fornitura, ma di vera e propria collaborazione. I nostri fornitori sono veri e propri partner: dalla qualità dei loro prodotti dipende la qualità della nostra offerta. Un motivo in più per sostenere e promuovere con convinzione l’iniziativa #iopagoifornitori».
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