A Genova accordo firmato da Hiroshi Ishiguro con il direttore scientifico Giorgio Metta.
L’Università di Osaka e l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova lo scorso 2 febbraio 2023 hanno firmato un accordo di collaborazione per lo sviluppo della robotica del futuro e il suo trasferimento sul mercato, con l’obiettivo esplicito di migliorare la vita delle persone.
Firmatari dell’intesa il professore emerito Hiroshi Ishiguro dell’ateneo giapponese, in visita con una delegazione al Center for Robotics and Intelligence Systems dell’IIT, e il direttore scientifico Giorgio Metta che l’ha accompagnato e confrontarsi con ricercatori dell’istituto italiano.
Oltre alla firma dell’accordo, il workshop congiunto “Verso una società simbiotica composta da diverse specie: umani, robot e avatar” con ulteriori relatori fra cui Lorenzo Natale, Daniele Pucci, Giulio Sandini, Yuta Nakashima e Takahisa Uchida sui temi della robotica umanoide: dall’utilizzo dei robot controllati da remoto all’impatto degli umanoidi sulla società, fino all’IA (Intelligenza Artificiale) e alla comunicazione tra essere umani e sistemi robotici.
«In Giappone le persone sono ben disposte ad accettare i robot come parte della società – ha dichiarato il 59enne Ishiguro all’agenzia Ansa – e la vera sfida ora è costruire robot umanoidi in grado di capire profondamente l’essere umano e interagirci al meglio. Per questo sono alla ricerca di nuove collaborazioni e penso che IIT sia il miglior partner europeo in quest’ambito».
Nel laboratorio che dirige a Osaka, l’esperto nipponico sta proseguendo la ricerca sugli avatar, che ha iniziato a commercializzare fondando la sua società Avita. «Oggi molti di voi fanno già lezione attraverso le piattaforme internet. Un domani un avatar vi consentirà di fare lezione in Giappone restando qui in Italia», ha citato Il Secolo XIX, secondo cui «il settore delle vendite, di assicurazioni e di altri beni e servizi è per gli avatar uno degli sbocchi più probabili, a sentire il professore di Osaka, che però ammette che un uso più intensivo di questa tecnologia non sarà banale» e «sollevaerà anche problemi di tipo legale che dovranno essere studiati a fondo».
Sull’altro prodotto d’avanguardia di Ishiguro, il quotidiano genovese ricorda che «Nel 2005 dai suoi laboratori è uscito Repliie Q1Expo, il robot umanoide dall’aspetto di una giovane donna giapponese, dopo che poco tempo prima gli stessi laboratori avevano dato vita a Repliie R1, che ha invece l’aspetto di una bambina di 5 anni. L’evoluzione di Repliie Q1Expo, chiamata in via più breve Erica, è un androide avanzato usato come piattaforma di ricerca per studiare l’interazione tra uomo e robot. Il direttore dei laboratori di Osaka è convinto che sia molto più facile interagire con androidi simili a noi».
Il direttore Metta non ha nascosto la propria soddisfazione per l’accordo, che «spinge ulteriormente l’Istituto Italiano di Tecnologia verso l’internazionalizzazione. L’università di Osaka è rinomata nel mondo e questo accordo è una conferma della nostra eccellenza nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale».
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