Qualità, servizio e innovazione nella collaborazione fra le due aziende, per restare ai vertici della meccanica mondiale.
Dal 2010 Hexagon accompagna l’azienda riminese specializzata nella produzione di portautensili motorizzati per torni a controllo numerico, come partner tecnologico nel suo percorso continuo di innovazione e crescita di mercato, alla ricerca di eccellenza e produttività.
La sfida
Per sostenere la crescita e proseguire con l’espansione sui mercati mondiali, intorno al 2010 MT decide di dotarsi di strumenti e macchine di controllo di qualità superiore. Lo scopo è quello di alzare il già notevole valore percepito ed effettivo dei componenti ma anche quello di aumentare la produttività grazie all’innovazione delle interfacce uomo-macchine delle soluzioni più recenti.
Dopo un’approfondita analisi delle alternative presenti sul mercato, MT sceglie Hexagon sia per la qualità delle macchine sia per la serietà e la preparazione del personale. Un contributo importante alla scelta arriva, come spesso accade, dalla visita a un’azienda vicina a MT che aveva già adottato la tecnologia Hexagon con ottimi risultati.
«Da allora sono passati molti anni – racconta l’amministratore unico Gianluca Marchetti – e quindi posso affermare con certezza che la scelta è stata quella giusta. Con Hexagon abbiamo condiviso un bellissimo percorso di innovazione, forti degli stessi principi di eccellenza e progresso tecnologico. La strada fatta insieme non è solo quella dell’evoluzione della tecnologia (oggi abbiamo in fabbrica sei macchine tra cui una Leitz Reference Ultra, arrivata meno di un anno fa, che vanta una risoluzione e una tolleranza ineguagliabili), ma anche quella dell’attenzione al cliente e dell’assistenza: noi facciamo manutenzione preventiva sulle nostre apparecchiature ed Hexagon ha dimostrato una qualità del servizio e delle persone all’altezza delle nostre aspettative e dei nostri programmi».
La soluzione
Attualmente, MT utilizza il software di programmazione Esprit CAM di Hexagon (installato su 10 stazioni), e sei macchine di metrologia: 2 Global Advantage, 2 Global Classic, 1 Global S Blue e la già citata Leitz Reference Ultra. Ma quello che conta non sono tanto le singole soluzioni, quanto la capacità dei tecnici di MT di integrarle in un ecosistema di fabbrica sano, sostenibile e altamente efficiente.
Nello slancio verso l’innovazione continua e la ricerca dell’eccellenza, MT pensa nel breve periodo di aggiungere al suo parco macchine di misura almeno altri due esemplari di ultima generazione, sempre marchiati Hexagon.
I risultati
«Insieme ad Hexagon – ha spiegato l’amministratore unico MT – i nostri ragazzi crescono, trovano nuove soluzioni, migliorando sia la qualità sia la produttività. Un altro elemento da non trascurare è la facilità di installazione, apprendimento e utilizzo: ci consente di dedicare meno tempo alle macchine, liberandolo per attività a più alto valore aggiunto, e di ridurre il time-to-market».
Un capitolo a parte merita la sostenibilità, da sempre un vanto di MT. Gli ingombri ridotti e la facilità di gestione delle macchine Hexagon (che tra l’altro sono tutte connesse in rete) contribuiscono a creare un ambiente di fabbrica sicuro e vivibile per gli operatori.
Ma il DNA tecnologico dell’azienda ha già aperto una strada di ulteriore progresso in termini di efficienza, sicurezza e sostenibilità del luogo di lavoro: l’affiancamento agli operatori umani di un robot umanoide, inizialmente introdotto per il supporto al collaudo e ora sempre più utilizzato.
«Frequentando le fiere di settore – ha concluso Marchetti – mi sono imbattuto in questo robot di produzione italiana. Si chiama Robee ed è sviluppato da Oversonic. Grazie ai nostri sviluppatori, oggi Robee parla con le macchine Hexagon e ha dato un grande impulso sia alla produttività, svolgendo lavori ripetitivi che abbiamo potuto togliere agli umani, e creando in azienda un clima di fiducia e di sicurezza che ci consente di continuare a guardare al futuro come pionieri: siamo stati i primi in Italia a inserire un robot umanoide in fabbrica per l’interazione con le macchine di misura».
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