Lo scorso 23 maggio, l’American RIA (Robotic Industries Association) ha annunciato che Esben Østergaard è il vincitore dell’Engelberger Robotics Award 2018, considerato il premio Nobel della Robotica e assegnato dal 1977 con il nome di Joseph F. Engelberger, conosciuto in tutto il mondo come il “padre della robotica” (fondatore di Unimation, primo produttore al mondo di robot industriali). Østergaard guida lo sviluppo tecnologico dei cobot Universal Robots, una delle innovazioni tecnologiche più significative prodotte dalla comunità robotica negli ultimi decenni.
Il presidente della RIA, Jeff Burnstein, definisce il co-fondatore di Universal Robots «un visionario» per aver definito una nuova categoria nella robotica. «Il suo lavoro nel campo delle applicazioni robotiche collaborative ha permesso ai robot di entrare in settori precedentemente mai affrontati», afferma Burnstein. «L’enfasi posta da Østergaard sui robot facili da usare e che lavorano al fianco delle persone ha creato un enorme interesse tra molte piccole e medie aziende che non hanno mai preso in considerazione prima l’applicazione dei robot. In un mondo sempre più caratterizzato dalla compresenza di persone e robot sui luoghi di lavoro, i progressi tecnologici pionieristici di Esben giocano un ruolo fondamentale».
Il lancio sul mercato nel 2008 del primo robot collaborativo UR, già allora in grado di operare in sicurezza e senza barriere di protezione, rappresentava indubbiamente un rischio in una comunità produttiva, e finanziaria, abituata ad un altro tipo di tecnologia. Eppure Østergaard e il suo team hanno avuto la meglio, offrendo all’industria un robot, non solo sicuro, ma anche leggero, facile da usare e flessibile. Sono queste le caratteristiche che oggi consentono a Universal Robots di essere ai vertici mondiale di mercato nel segmento dei robot collaborativi, con una quota del 58%, e un tasso di crescita che nel 2017 ha toccato quota +72%.
«Sono profondamente onorato di vincere il premio intitolato a Joseph Engelberger, l’uomo che ha rivoluzionato la produzione industriale con la robotica», ha dichiarato Østergaard. «La visione di Engelberger secondo cui un robot dovrebbe essere in grado di gestire una serie di compiti in una fabbrica, si allinea alla missione principale di Universal Robots. Personalmente sono un grande estimatore del suo lavoro».
Il team di sviluppatori guidato da Østergaard è stato il primo a lanciare una programmazione robot 3D user-friendly e al tempo stesso sofisticata, tramite un’interfaccia intuitiva per tablet. Ciò ha consentito anche ad operatori senza precedente esperienza in programmazione o robotica di configurare e utilizzare rapidamente i cobot UR. Il team ha anche sviluppato le funzioni di controllo della forza e di sicurezza del robot che assicurano, in caso di impatto con la persona, l’interruzione dei movimenti della macchina rispettando gli attuali requisiti di sicurezza sui limiti di forza e coppia. Queste caratteristiche hanno eliminato la necessità di protezioni di sicurezza nella maggior parte delle applicazioni di robot UR attualmente installate nel mondo e rimangono pionieristiche per tutto il settore della robotica collaborativa. La sicurezza, secondo Østergaard, è tuttavia solo “il costo d’ingresso” nel mercato dei cobot. Rimane, infatti, la caratteristica essenziale, ma non è sufficiente a garantire una posizione di leadership nels settore se non viene presa in considerazione assieme ad altri elementi che definiscono il termine “collaborativo”. Un robot collaborativo è tale se, al di là di poter lavorare accanto alle persone in sicurezza, è facile da usare, è flessibile a livello applicativo e operativo, è ergonomico ed economico, smettendo di essere – quindi – una barriere all’ingresso per l’automazione dei processi di ogni impresa, a prescindere da dimensione e settore di appartenenza.
«Vogliamo rimettere il controllo dell’automazione industriale nelle mani degli operatori: invece di sostituire le persone vogliamo dargli uno strumento per svolgere il loro lavoro in modo più efficiente», afferma il vincitore del premio Engelberger. «Vogliamo liberarli dal lavorare come robot per diventare programmatori di robot e gestire più attività a valore aggiunto. Fare questo sarà forse il miglior risultato a lungo termine derivante dall’utilizzo di robot collaborativi», ha aggiunto Østergaard, definendo questa nuova era la Quinta rivoluzione industriale. «Questa “redistribuzione della creatività umana”, potenziata dalla ripetibilità del robot, è ciò che darà nuovi indirizzi all’evoluzione del mercato e alle richieste dei clienti che desiderano un alto grado di personalizzazione del prodotto. È un cambiamento qualitativo sia nei prodotti realizzati che per il lavoro delle persone che li producono».
La cena e la premiazione degli Engelberger Awards si tengono alle 18.30 di mercoledì 20 giugno 2018 nella celebre ’Hofbräuhaus al centro di Monaco di Baviera, nell’ambito di Automatica 2018 e in pieno 50° ISR (International Symposium on Robotics).
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