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Ripartire dopo il lockdown, le strategie di MCM

Le idee strategiche di MCM per gestire le prossime fasi di apertura del Paese guardano al futuro e a una filiera nazionale più rivolta al mercato estero.

In un momento cruciale come questo, dove l’Italia si appresta a intraprendere la fase 2, le aziende sono in prima linea nel processo di rilancio del Paese. MCM S.p.A. si è espressa in merito, evidenziando l’importanza di una ripartenza e di misure da adottare per il medio-lungo periodo.

«Dal punto di vista economico il budget va ridefinito e pesato in relazione a quando sarà permesso realmente cominciare – ha dichiarato Gian Luca Giovanelli, Amministratore Delegato di MCM S.p.A. – dal nostro punto di vista, fortunatamente, non abbiamo risentito particolarmente della situazione grazie ai numerosi ordini in attivo».
Un altro aspetto su cui MCM però pone l’attenzione è quello personale: le persone infatti hanno l’esigenza e la volontà di ritornare al lavoro, spinti anche da un sistema di gestione della cassa integrazione non soddisfacente, ma allo stesso tempo nutrono delle perplessità e dei timori legati a una situazione non del tutto risolta.

Gian Luca Giovanelli AD MCM SpA«Basti pensare che Piacenza, sede di MCM, conta il maggior numero di contagio pro capite, superando anche le province di Bergamo e Brescia – ha commentato Giovanelli – risulta evidente che l’elemento personale va quindi considerato per auspicare a una ripresa veloce e sicura per tutti. Stiamo adottando misure, in linea con le normative ministeriali attuali, che servano a gestire a lungo tempo l’emergenza, per limitare i rischi di contagio in azienda e capire come la situazione va affrontata, ma occorre una scaletta temporale precisa per agire al meglio».

MCM si sta muovendo infatti su tre direzioni, tra queste c’è senz’altro lo smartworking. Per Giovanelli, vista la multidisciplinarietà del settore delle macchine utensili, questo strumento non è ancora perfettamente adottabile nel settore manufatturiero ma rappresenta comunque un mezzo di evoluzione notevole. Oltre quindi allo smartworking, MCM è regolarmente attiva con il servizio di service e assistenza. MCM segue infatti sia da remoto che, in casi particolari, di persona le aziende nazionali e internazionali che necessitano di assistenza. «Inoltre, ci stiamo anche impegnando a recuperare i ritardi che ci sono stati in seguito al “lockdown”, principalmente nelle fasi di completamento dei montaggi delle macchine e comunque sempre in rispetto alle indicazioni politiche in corso – ha dichiarato Giovanelli, aggiungendo: – Per il futuro il mio punto di vista è ottimistico; difficilmente assisteremo ad un inasprirsi delle misure per regolare l’apertura delle aziende ». In vista della fase 2 è importante un’azione repentina da parte delle istituzioni, per aiutare realmente le aziende nella fase di riapertura.

«Ci sono elementi positivi che ci fanno ben sperare per il futuro, – ha commentato Giovanelli – nessuno dei nostri clienti infatti, ha accennato alla rinuncia delle ordinazioni in corso , ma è altresì necessaria una manovra di sostegno da parte del Governo, non solo nei grandi investimenti, e benefici fiscali mirati alle esigenze del settore della macchina utensile».

Per il comparto manufatturiero delle macchine utensili, così come per tutti i settori industriali, sono necessari degli interventi a livello istituzionale che secondo MCM risiederebbero non solo in contributi economici ma anche in un maggiore sostegno e promozione delle nostre aziende sul mercato estero.

Andrea Bergaglio Direttore Commerciale e Marketing MCM SpA«Le aziende di macchine utensili infatti sono obbligatoriamente attive in maniera considerevole sul mercato internazionale per compensare uno sbocco nazionale che negli anni si è sempre di più ridotto – ha dichiarato Andrea Bergaglio, Direttore Marketing di MCM – l’attuale politica di supporto non è d’aiuto, lasciando così la responsabilità alle singole aziende. Dal nostro punto di vista, allargare le filiere verso il mercato estero diventa necessario e vincolante, a maggior ragione visto il ruolo che MCM ricopre a livello internazionale».

Un altro intervento che secondo MCM si rivelerà utile dopo il “lockdown”, sarà la creazione di strumenti che alimentino il processo di svecchiamento del parco produttivo dei clienti, soluzione che già in passato si è rivelata una reale opportunità di rinnovo. Tutti questi interventi potrebbero essere favoriti da un azione consistente da parte dell’Europa; in merito a questo punto Gian Luca Giovanelli ha dichiarato: «C’è la necessità di una buona leadership che coordini tutti i fattori in gioco, puntando a un modello di gestione che osservi le necessità locali, in qualche modo più simile a quello delle regioni italiane in questo momento».

MCM ha però cercato di trarre un vantaggio da questa situazione, come ci spiega Andrea Bergaglio: «Approfittiamo, a livello aziendale, del rallentamento imposto per consolidare piani di sviluppo gamma e di prodotto, rivalutando anche le applicazioni per settori che richiedono macchine più semplici, settori dove storicamente MCM operava e a cui oggi vorremmo riaccedere».

Guardando al futuro, il settore fieristico e gli eventi in generale, per quest’anno riprogrammati quasi tutti nel prossimo autunno, a partire da Bimu 2020 per arrivare a EMO 2021, rappresentano un’ottima opportunità di rilancio per le aziende. «Avevamo numerose idee da presentare, prodotti nuovi e strumenti per enfatizzare il nostro servizio di service a distanza – ha dichiarato Giovanelli- adesso continueremo su questa strada, sperando che le date per i prossimi eventi possano essere realmente rispettate».

a cura di di Ester Santucci