In questo articolo tecnico di Techmec.it spieghiamo le caratteristiche tecniche della saldatura MIG MAG.
Con il termine saldatura MIG MAG si intendono due tipologie di saldature ad arco elettrico in atmosfera gassosa. Nel caso di saldatura MIG, il gas protettivo è il gas inerte argon, mentre, nel caso di saldatura MAG, il gas protettivo è attivo ed è anidride carbonica (CO2) o miscele ricche di CO2.
Saldatura MIG
Nella saldatura MIG, l’elettrodo è costituito da un filo metallico che funge anche da materiale d’apporto. Il filo viene sbobinato da un rocchetto e fatto avanzare attraverso la torcia. Man mano che il materiale si consuma, il filo viene fatto avanzare, continuando ad alimentare il bagno di saldatura. Quindi, contrariamente a quanto visto con la saldatura TIG, nella saldatura MIG lo sbobinamento del rocchetto di filo è fatto in autonomia dalla saldatrice e l’operatore non deve tenere in mano alcun materiale d’apporto. Per questa ragione, la saldatura MIG è un processo di saldatura denominato semiautomatico e a elettrodo consumabile.
Questo processo è veloce e garantisce un’elevata penetrazione nello spessore delle piastre. Infatti, questo processo è preferito per grossi spessori. Tuttavia, visto l’elevato costo dell’argon, è consigliato impiegare la saldatura MIG per materiali pregiati (ad esempio acciai a elevata resistenza) e, più in generale, dove vengono richieste prestazioni meccaniche elevate.
Sia nel caso di saldature MIG che MAG, si salda sempre in corrente continua a polarità inversa (cioè con polo positivo sull’elettrodo). La tensione, nel range di 15 V-25 V, deve rimane il più possibile costante con brevissime interruzioni per far raffreddare il bagno.
È importante che il filo avanzi a velocità costante. La pistola è connessa alla saldatrice per mezzo di un grosso cavo in cui si hanno varie utenze, tra cui l’andata e il ritorno del tubo dell’acqua di raffreddamento, il filo dell’elettrodo, il tubo del gas protettivo e un cavo di grossa sezione che porta tensione dalla saldatrice alla pistola. L’ugello convogliatore del gas, da cui esce anche il filo, è inclinato di circa 30° rispetto all’impugnatura.
Saldatura MAG
Come per la saldatura MIG, anche la MAG è classificata come una saldatura semiautomatica. La principale differenza tra le due metodologie è il diverso gas protettivo. Nel caso di saldature MAG, il gas impiegato è l’anidride carbonica. Questo processo è usato principalmente per saldare acciai comuni, dove non son richieste prestazioni meccaniche elevate. Quindi, il processo MAG porta a ottenere una qualità minore del processo MIG (e ovviamente anche di quello TIG). Di contro, l’utilizzo dell’anidride carbonica come gas protettivo rende questo processo molto più economico di MIG e TIG. Oltre all’acciaio, questo processo permette di saldare rame, alluminio e magnesio.
Visto che in questo processo si usa un gas attivo, la CO2, la funzione di disossidante è affidata al filo elettrodo che contiene elementi in lega quali, ad esempio, magnesio e silicio. Inoltre, esistono anche fili detti animati. Il loro principio di funzionamento è simile a quello dello stagno con flussante per le saldature di circuiti elettrici: nei fili animati si ha il filo di forma tubolare nel quale è contenuta una polvere che ha la funzione di proteggere il bagno dall’ossidazione dell’aria circostante, nonché di migliorare la saldabilità del pezzo.
Per la stesura di questo articolo sono state consultate le seguenti fonti:
Pasquinelli M., “Tecnologia meccanica e laboratorio tecnologico”, Giunti editore.
a cura di Ing. Alberto Mora
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