I sistemi con magnetismo elettropermanente di SPD hanno applicazioni in svariati settori tra i quali quello energetico. Ne presentiamo una che riguarda il bloccaggio di anelli e successiva lavorazione di tornitura.
Tra i settori applicativi nei quali il bloccaggio magnetico di un pezzo meccanico è un fattore determinante l’energia è certamente uno di quelli importanti. Anche in questo contesto opera SPD con i suoi sistemi di bloccaggio magnetico.
Sempre pronta ad affrontare nuove sfide, SPD analizza le problematiche della clientela per sviluppare soluzioni in grado di soddisfare anche le necessità più complesse come quella della lavorazione, in tornitura, degli anelli di grandi dimensioni, in cicli di 24 ore anche non presidiati.
La problematica posta era di trovare una soluzione che consentisse di bloccare magneticamente, e in maniera rapida, degli anelli solo su una superficie oltre che, in alcune situazioni, permettere di lavorare le tre superfici libere, in una sola operazione. Per fare ciò SPD ha dovuto procedere utilizzando un sistema a piani magnetici di tipo elettropermanente con una polarità radiale.”
Una soluzione che, vista l’efficacia dimostrata, è stata messa a catalogo a conferma della bontà del progetto di SPD.
Al sistema elettromagnetico permanente sono state affiancate alcune soluzioni che hanno ottimizzato la possibilità di lavorare internamente, esternamente e superiormente il pezzo, senza mai rimuoverlo dal tornio, creando delle scanalature a “T” sui poli radiali che dall’esterno vanno verso l’interno per potere installare poi delle espansioni polari.
Queste consentono di rialzare l’anello dalla superficie del piano magnetico, tenendolo solo nella zona di competenza dell’anello stesso, quindi avere il lato interno ed esterno liberi durante la tornitura. Le espansioni, inizialmente fisse, sono poi state rese flottanti così da consentire all’anello di “galleggiare”, avendo solo tre punti fissi in senso radiale e tutti gli altri mobili”.
Si è poi affrontato un secondo problema, che riguardava la centratura del pezzo: infatti, se i sistemi tradizionali meccanici lo posizionano al centro durante il serraggio, i piani magnetici lo lasciano invece libero su tutta la superficie. Sono dunque stati introdotti due sistemi il primo dei quali, chiamato ibrido meccanico-magnetico, consta di un autocentrante situato nel centro del piano magnetico, che permette manualmente di porre il particolare in lavorazione; la tenuta è poi realizzata magneticamente, rimuovendo le parti dell’autocentrante che fanno da riferimento.
L’idea successiva è stata quella di automatizzare il processo, grazie a un sistema che ha previsto l’alimentazione del piano magnetico sotto il piano stesso attraverso dei connettori rotanti, per poterlo magnetizzare e smagnetizzare tramite il controllo numerico senza dovere collegare e scollegare il connettore nelle fasi di fermo macchina. E’ stato poi reso l’autocentrante automatico e pneumatico per l’apertura/chiusura così che, quando il tornio si ferma per il cambio pezzo, il piano viene automaticamente smagnetizzato attraverso il PLC, per consentire la rimozione del particolare finito e la collocazione di quello successivo da lavorare.
In questa fase scatta l’automatismo di auto-centraggio del pezzo in macchina e la successiva magnetizzazione del piano, prima di fare ripartire una nuova fase di tornitura, arrivando in questo modo a cicli di lavorazione anche di 24 ore, senza alcun intervento degli operatori. Questi sistemi sono applicabili con successo sia su torni verticali che su quelli orizzontali, oltre che ai nuovi sistemi di torni/fresa che, sempre più, si stanno affacciando nel mondo industriale.
Per saperne di più vai al link
https://www.spd.it/prodotti/ancoraggio-macchine-utensili/tornitura/
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