Il sistema manifatturiero italiano ha urgente bisogno di investire in tecnologie produttive per riguadagnare efficienza e competitività nel panorama internazionale. La più recente conferma di questa esigenza arriva dallo studio sul parco macchine installato realizzato da Ucimu-Sistemi per Produrre e presentato il 27 gennaio in Parlamento. «I dati non sono positivi – ci conferma Alfredo Mariotti, Direttore di Ucimu – Comparandolo con lo studio realizzato 10 anni fa, il parco macchine è risultato più vetusto di ben 2 anni e 8 mesi. Significa che c’è stato un regresso tecnologico e che serve un intervento che faciliti l’ammodernamento, altrimenti il Paese rischia di scivolare indietro rispetto ai suoi concorrenti». Per quanto riguarda invece il consumo di macchine utensili in Italia, i dati sono positivi con una crescita che nel 2015 ha segnato un +31,3 rispetto all’anno precedente, arrivando a un valore di 3.595 milioni di euro. Questo trend di crescita sarà rinforzato anche da una serie di misure all’interno della Legge di Stabilità con cui il Governo vuole proprio sostenere il consumo di macchine utensili nel nostro Paese.
Approvati i superammortamenti
Il 22 dicembre il disegno di legge “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, noto come disegno di Legge di Stabilità 2016, è stato approvato in via definitiva. All’interno dell’estesa manovra finanziaria, le misure previste valgono complessivamente 35,4 miliardi di euro; la novità più interessante per le imprese manifatturiere, ma non solo, è rappresentata dall’introduzione dei cosiddetti “superammortamenti”, un nuovo sconto fiscale a carattere automatico valido su tutto il territorio nazionale. Entrando nel dettaglio, la misura approvata prevede la possibilità di ammortare il 140% del costo di acquisizione di nuovi beni materiali strumentali acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016 e riguarda imprese e professionisti. In concreto, il valore percentuale della detrazione varia a seconda del periodo di ammortamento dell’investimento: per esempio se una macchina si ammorta in 4 anni è il 10%, se invece gli anni sono 5 il valore da detrarre dalle imposte è l’8%. Dalla misura sono esclusi i terreni e i fabbricati, nonché i beni aventi un coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5% annuo e sono altresì esclusi i beni immateriali, i veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti e gli investimenti in produzione e distribuzione di gas naturale, ferrovie, trasporti aerei o marittimi, e altri beni di cui all’allegato 3 della Legge di Stabilità. Importante sottolineare come il superammortamento al 140% non produca effetti sulla determinazione dell’acconto dovuto per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2015, anche in caso di beni acquistati dopo il 15 ottobre 2015. Questa agevolazione, ispirata al superammortamento varato in precedenza dalla Francia con la legge Macron, è stata nei mesi precedenti chiesta con forza da Ucimu-Sistemi per Produrre per sostenere il consumo di macchine utensili nelle aziende italiane e, quindi, incrementarne la competitività e la produttività. «Come associazione dei costruttori di macchine utensili ci siamo subito impegnati affinché si seguisse la strada della legge francese – spiega Alfredo Mariotti – sia per la sua efficacia sia perché era già stata autorizzata dall’Unione Europea, che l’aveva valutata non come aiuto di Stato, ed è quindi apparsa subito come una strada percorribile e facilmente applicabile anche in Italia». L’impatto di questa misura sul mercato italiano dovrebbe essere significativo, permettendo infatti a tutti coloro che stanno a valle del settore macchine industriali, in particolare delle macchine utensili, di concretizzare i propri investimenti. «Per investire in macchinari, un imprenditore deve avere una proiezione sul futuro e, in questo senso, la vicinanza dello Stato è fondamentale per dargli la serenità necessaria a investire». Invece non convincono appieno di questa misura le tempistiche: il termine per la consegna delle macchine è fissato al 31 dicembre 2016, rischiando così di penalizzare le macchine che hanno maggiori tempi di realizzazione rispetto alle macchine disponibili a magazzino. «Ucimu – conferma Mariotti – continuerà a chiedere per tutto il 2016 che si mettano nelle stesse condizioni sia i commercianti di macchine utensili sia i produttori attraverso un ritocco. L’obiettivo è avere la possibilità che le macchine ordinate entro il 31 dicembre 2016 con un deposito cauzionale del 20%, a testimonianza della reale volontà di investimento, possano essere consegnate nei sei mesi successivi. Si tratterebbe di una misura a costo zero per le casse dello Stato, ma che permetterebbe di garantire i superammortamenti anche su macchine che richiedono un’ingegnerizzazione complessa e che vengono ordinate negli ultimi mesi del 2016»
Credito d’imposta per le aziende del Mezzogiorno
Importante anche l’introduzione di benefici fiscali aggiuntivi nella forma di un credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. L’agevolazione varia dal 10 al 20% in base alle dimensioni aziendali e sarà relativa all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria (leasing), di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impianti nel territorio di queste regioni. «Favorire gli investimenti in beni strumentali al Sud è fondamentale – conferma il direttore di Ucimu-Sistemi per Produrre – Lo confermano i recenti dati sul parco macchine installato. Il manifatturiero esiste anche in queste aree».
Sabatini ancora attiva… e utilizzabile
Per tutto il 2016 è importante ricordare infatti come sia ancora possibile ricorrere agli incentivi previsti dalla legge “Beni strumentali – nuova Sabatini”, che ha ancora un’ampia dotazione a disposizione (il plafond della Cassa Depositi Prestiti è ancora disponibile al 46%). Questa disponibilità di fondi permetterà agli imprenditori interessati a fare un investimento in beni strumentali di abbinare il contributo ai benefici dei superammortamenti, usufruendo così di un doppio vantaggio per tutto il 2016. «Attualmente la nuova Sabatini ha finanziato acquisti per 2,3 miliardi di euro. Certo non tutti in macchine utensili ma è un valore rilevante, che dimostra la validità dello strumento».
Le prossime mosse
Le misure previste nella Legge di Stabilità 2016, pur rappresentando iniziative efficaci, non sono considerate sufficienti per dare slancio alla manifattura nazionale. «Un primo elemento su cui lavorare – spiega Mariotti – è sicuramente quello temporale: i superammortamenti potrebbero diventare strutturali, o quantomeno prolungati anche nella Legge di Stabilità del prossimo anno. Parallelamente, bisogna invece lavorare su una revisione dei coefficienti di ammortamento non solo relativi alle macchine utensili, ma a ogni tipologia di bene. In Ucimu siamo convinti che una soluzione sarebbe quella di rendere gli ammortamenti liberi con una misura che, a costo di una traslazione degli incassi da parte dello Stato, avrebbe effetti positivi anche sul gettito stesso visto che spingerebbe a fare più investimenti. Inoltre guardiamo con interesse all’esperienza britannica dove, grazie a una misura che permette il rimborso di una parte significativa dell’investimento in beni strumentali, si è registrato un importante rinnovo del parco macchine. Detto questo – ha concluso Alfredo Mariotti – lo strumento adatto a contrastare l’invecchiamento del parco macchine italiano è l’introduzione di un sistema di incentivi alla sostituzione volontaria dei macchinari obsoleti, con nuove tecnologie più performanti. Ucimu sta lavorando anche su questo fronte, vedremo…».
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