Mayr traccia un bilancio del 2022 con le prospettive per il 2023.
Abbiamo vissuto un 2022 dove molti fattori si sono intrecciati per creare dinamiche complesse, per poi cedere il passo a un 2023 che si preannuncia interessante per il mondo della componentistica. Abbiamo parlato della situazione attuale e dei possibili scenari futuri con Albero Surace, General Manager di Mayr Italia, azienda che da trent’anni fornisce soluzioni innovative per le trasmissioni di potenza.
Il 2022 è partito molto bene per quasi tutti i settori, ma gli entusiasmi iniziali sono stati in alcuni casi frenati dalle difficoltà di approvvigionamento e dalle dinamiche inflattive. Com’è andata per Mayr?
La situazione globale che si è delineata con il passare dei mesi poteva in effetti lasciar presagire qualche difficoltà, ma fortunatamente per Mayr non c’è stato alcun rallentamento: ci apprestiamo a concludere un 2022 persino migliore del 2021, che già ci aveva dato notevoli soddisfazioni.
Parte del merito va sicuramente attribuito alla lungimirante politica della Casa madre sul fronte degli approvvigionamenti di materie prime: l’azienda si è mostrata da subito molto attiva sui diversi mercati e ha privilegiato l’affidabilità delle forniture rispetto alla concorrenzialità dei prezzi. Si è trattato di una scelta impegnativa dal punto di vista finanziario, ma che ha permesso di soddisfare le esigenze dei clienti in termini di tempi di consegna, un aspetto vitale per garantire la continuità della produzione nelle aziende industriali.
Il focus su automazione e AGV si è rivelato vincente, viste le dinamiche di questi settori?
Questi segmenti hanno conosciuto una forte crescita, come del resto era ampiamente previsto; l’industria ricerca crescenti livelli di automazione per massimizzare efficienza e competitività. Per questo abbiamo proseguito le nostre ricerche finalizzate a realizzare componenti sempre più compatti e adatti a questi segmenti.
In particolare per quanto riguarda i freni ci siamo focalizzati sulla creazione di soluzioni che offrissero una marcata resistenza alle alte temperature. Mentre i giunti hanno un contatto relativamente limitato con i servomotori e una struttura spesso completamente metallica che permette di reggere agevolmente gli aumenti di temperatura che si dovessero verificare durante il loro utilizzo, per i freni il contatto con i servomotori è diretto e, a seconda della ciclicità di funzionamento dei motori, le temperature che si sviluppano possono superare anche i 100 °C. Il materiale di frizione, che non è metallico, deve quindi essere sviluppato in modo da resistere a queste alte temperature mantenendo sempre le sue caratteristiche funzionali e garantendo sicurezza e affidabilità: i nostri laboratori hanno raggiunto risultati perfettamente soddisfacenti da questo punto di vista creando soluzioni del tutto adeguate alle esigenze di AGV e macchinari automatizzati.
Quali altri segmenti vi hanno dato particolari soddisfazioni?
I settori che tradizionalmente sono più importanti per noi hanno confermato la loro centralità: la produzione di argani per ascensori e palcoscenici, il packaging, le macchine utensili e i banchi prova sono stati segmenti ricettivi nei confronti delle nostre soluzioni, anche grazie al fatto che si tratta generalmente di aziende con un respiro internazionale. Il Made in Italy ha un innegabile fascino anche nell’industria meccanica: i nostri clienti grazie alla loro creatività e abilità esportano in numerosi mercati. Questa diversificazione fa sì che le eventuali difficoltà contingenti di singoli mercati nazionali non pregiudichino l’andamento positivo delle loro vendite sul mercato globale.
Quali fra le vostre soluzioni a catalogo hanno riscosso maggior interesse nel 2022?
Uno dei prodotti di maggior successo è stato sicuramente ROBA-brake-checker. Si tratta di un modulo per il monitoraggio del funzionamento dei freni: installabile a posteriori, funziona senza sensori e, oltre a monitorare lo stato di commutazione e la temperatura critica della bobina, esegue anche un monitoraggio preventivo delle funzioni per verificare l’usura, la riserva funzionale e i guasti. L’assenza di microinterruttori lo rende estremamente affidabile e sicuro anche nel lungo periodo, aspetto molto gradito alle aziende che lo utilizzano. ROBA-brake-checker rileva le anomalie e le segnala immediatamente al PLC o PC industriale che controlla l’impianto, con un anticipo sufficiente a poter programmare la manutenzione senza onerosi fermo-macchina imprevisti.
Un’altra soluzione molto apprezzata, particolarmente nel segmento dei cobot e degli AGV, è stata la serie ROBA-servostop (nella foto in alto). I robot collaborativi si trovano a dover condividere gli spazi con le persone e per questo devono offrire massima affidabilità e sicurezza, oltre che compattezza e leggerezza. Richiedono quindi componenti altrettanto compatti e leggeri: i freni ROBA-servostop, piccoli e sicuri, sono perfetti per queste applicazioni.
In tempi di crescente attenzione all’uso delle risorse, energetiche e non solo, si comprende il notevole interesse per il nostro freno ROBA-stop-M Eco, versione snella del collaudato freno ROBA-stop-M. Oltre al minor consumo di energia durante il funzionamento, ROBA-stop-M Eco permette anche un risparmio di materiale: la nuova versione riduce all’essenziale le caratteristiche dell’originale senza alcun compromesso in termini di robustezza e affidabilità. Per l’impiego in grandi serie, ROBA-stop-M Eco è particolarmente conveniente.
Da segnalare anche un importante restyling: il freno lineare elettromagnetico ROBA-linearstop è stato rivisto e aggiornato, raggiungendo la piena maturità in questa versione ottimizzata nelle prestazioni. La gamma è stata ampliata per comprendere anche la nuova versione ad azionamento elettromagnetico, un’evoluzione che rende ancor più affidabile questa conosciuta e apprezzata soluzione.
E per quanto riguarda le soluzioni customizzate, ne avete realizzate di notevoli nel corso dell’anno?
Sono sempre di più le soluzioni su misura che realizziamo per i nostri clienti; fra le altre, meritano di essere ricordati i limitatori di coppia che abbiamo sviluppato per un cliente operante nel segmento dei banchi prova. Si tratta di componenti particolarmente leggeri e performanti, la cui elevata densità di potenza li rende perfettamente affidabili anche a velocità elevatissime, superiori a 20.000 giri al minuto.
Quali novità sono previste per il 2023?
I nostri laboratori di ricerca e sviluppo in Germania sono sempre al lavoro per ampliare la gamma delle nostre soluzioni e renderle sempre più adatte alle esigenze della produzione. In particolare è in fase di ampliamento la serie di giunti lamellari ROBA-DS; le nuove versioni saranno ancora più compatte e leggere, per offrire una densità di potenza sempre ai vertici del mercato.
Questi e altri prodotti saranno presentati nelle fiere alle quali parteciperemo durante l’anno, dai saloni MecSpe in primavera a Parma all’edizione autunnale della fiera A&T a Vicenza.
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